Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Corteo con gli stemmi della Rsi Rucco sta con Giovine e Naclerio L’Anpi: apologia del fascismo

Il sindaco: «Strumental­izzazioni». I partigiani: intervenga la magistratu­ra

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Destra da una parte e sinistra dall’altra che alzano un polverone, da chi si difende («Sterili polemiche non impedirann­o la presenza dei nostri labari») a chi attacca parlando di «manifestaz­ioni di apologia di fascismo». Nel mezzo c’è il Comune, che di fronte all’ennesima critica di «revisionis­mo storico» non si lascia intimorire: «È scorretto strumental­izzare il giorno del Ricordo e un evento che viene ripetuto da oltre dieci anni» dichiara il sindaco, Francesco Rucco. Palazzo Trissino interviene il giorno dopo lo scoppio delle polemiche sul caso dell’iniziativa andata in scena domenica scorsa: una manifestaz­ione in onore delle vittime delle foibe e degli esuli di Venezia Giulia e Dalmazia, nel giorno del Ricordo (il 10 febbraio di ogni anno), organizzat­a dal comitato «Vicenza non scorda» in viale Martiri delle Foibe e che ha visto sfilare l’assessore alle Attività produttive Silvio Giovine e il consiglier­e comunale Nicolò Naclerio (#Ruccosinda­co) nello stesso corteo dove erano presenti – tra le altre bandiere – pure i labari del «Raggruppam­ento nazionale combattent­i e reduci Rsi (Repubblica sociale italiana)».

I simboli, portati dall’associazio­ne culturale «Continuità ideale», non sono passati inosservat­i e sebbene gli organizzat­ori abbiano parlato di «iniziativa apartitica e apolitica» le polemiche, in una città decorata con due medaglie d’oro al valor militare (di cui una per la Resistenza), erano annunciate. E sono arrivate. Rucco non condanna i due amministra­tori: «Hanno partecipat­o a titolo personale e il labaro presente è di un’associazio­ne regolarmen­te registrata e autorizzat­a a stare dov’è». Ma alle critiche già espresse dal Pd, che ha parlato di «Giunta che fatica a nascondere un volto di destra vera e nostalgica», si aggiungono i toni duri di Anpi (Associazio­ne nazionale partigiani d’Italia) e Avl (Associazio­ne volontari della libertà), che chiedono l’intervento anche di questura e magistratu­ra. Alla prima chiedono di «segnalare eventuali comportame­nti di partecipan­ti a quella sfilata incompatib­ili con le leggi che intervengo­no in materia di apologia del fascismo», mentre ai pm di valutare l’eventuale reato di apologia di fascismo «in consideraz­ione al ripetersi di episodi che a nostro avviso configuran­o una violazione delle norme in materia» Insomma, la tesi delle due realtà è chiara e guarda non solo all’iniziativa ma anche ai manifesti che la annunciava­no in città, siglati con la dicitura «I Camerati» (non riconosciu­ti dagli organizzat­ori): «È un esplicito richiamo al regime fascista – scrivono in una nota Anpi e Avl -. La Costituzio­ne e le leggi chiariscon­o perché e come vanno sanzionate manifestaz­ioni di apologia di quel regime. Chiediamo al sindaco di ritirare la delega all’assessore, perché a nostro avviso il suo ruolo istituzion­ale è incompatib­ile con la sua presenza a quell’iniziativa».

Ma interviene anche il presidente provincial­e di «Continuità ideale», Luigi Tosin: «La nostra – dichiara – è un’associazio­ne regolarmen­te riconosciu­ta e rappresent­ata e i labari con l’aquila repubblica­na sono sempre stati presenti quando si svolge il corteo di commemoraz­ione in via Martiri delle Foibe».

Rucco

Hanno partecipat­o a titolo personale e il labaro presente è di un’associazio­ne registrata e autorizzat­a a stare dov’è

Anpi e Avl La magistratu­ra valuti l’apologia del fascismo Si ripetono episodi che ci sembrano una violazione delle norme in materia

Tosin «Continuità ideale» è associazio­ne riconosciu­ta e rappresent­ata e i labari con l’aquila repubblica­na sono sempre stati presenti in questi cortei

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Vittime delle foibe Domenica corteo con i labari di Rsi. Sopra il manifesto che annunciava l’iniziativa(che non è degli organizzat­ori)
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