Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il terrazzino cede, lei cade: due rinviati a giudizio
La donna stava lavando i vetri, ora è inferma. A processo chi installò quella ringhiera
VICENZA La ringhiera del finto balcone aveva ceduto sfilandosi dal muro e la donna che stava pulendo i verti era caduta da tre metri, costretta da allora in una sedia a rotelle. Ieri, per quell’infortunio avvenuto in un appartamento di viale Trieste a Vicenza il 26 maggio 2013, sono stati rinviati a giudizio Sergio e Dario Scortegagna, entrambi di 44 anni, residenti a Quinto, soci e titolari della «Profer di Scortegagna Lino & C», la ditta fornitrice della ringhiera poi crollata. Difesi dall’avvocato Fernando Cogolato, si dovranno presentare a processo da maggio, a sei anni dall’incidente che ha reso Maria Imparato, 64 anni, paraplegica e per il quale la donna aveva chiesto, ancora nel 2014, un risarcimento di 1,1 milione, quantificato in base ai punti di invalidità permanente (85%) stabiliti nel corso di una perizia medico legale. La madre di famiglia, con l’avvocato Marco Dal Ben, aveva intentato causa civile al costruttore, al direttore dei lavori e alla ditta che aveva installato la ringhiera nell’appartamento al primo piano di viale Trieste. Appartamento che era stato acquistato dalla figlia. Le perizie effettuate hanno infatti sostenuto che la protezione non era stata ancorata in modo idoneo al muro e per questo la donna, che stava lavando i vetri, era finita in strada procurandosi ferite che l’hanno costretta ad un anno di ricovero all’ospedale San Bortolo e alla perdita dell’uso delle gambe. «Una tragedia che mi ha cambiato la vita» ebbe a commentare allora. Per quell’incidente la procura aveva indagato otto persone per lesioni gravissime, crollo di costruzioni e disastro colposo. A processo però sono finito solo i soci e i titolari dell’azienda che installò la ringhiera.