Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nasce la Veneto Film Commission: «Grandi produzioni»
Il debutto Il neopresidente Bacialli: «Nessuna censura, apertura a tutti. Faremo sistema» Nasce la Veneto Film Commission: «Valorizzeremo il territorio»
Ormai non ci credeva più nessuno, ma ora è ufficiale: il Veneto ha la sua Film Commission. Lo ha annunciato ieri l’assessore alla cultura Cristiano Corazzari, presentando il consiglio di amministrazione della fondazione che la gestirà. Forse è troppo presto per festeggiare: «Dobbiamo ancora andare dal notaio - avverte - non chiedeteci troppi dettagli». Di sicuro, aggiunge, «è un traguardo e nel contempo un punto di partenza». A tenere la regia della nuova agenzia per il cinema è un gruppo di esperti del settore, presieduto dal giornalista Luigi Bacialli, già direttore del Gazzettino, ora direttore di Rete Veneta: si tratta di Cecilia Valmarana (una lunga esperienza per Rai Movie), Giulia Lavarone (docente di cinema e turismo all’Università di Padova), Giacomo Brunoro (autore e consulente editoriale, sua è la firma del festival Sugarpulp) e Vittorio Dalle Ore (proprietario di Villa di Maser, è stato aiuto-regia di Akira Kurosawa). Due gli obiettivi che si sono dati, sottolinea il presidente: «mettere a sistema tutti i soggetti che operano nel settore e promuovere il territorio regionale per attrarre produzioni, in particolare le grandi produzioni». Come? E con quali strumenti? È ancora troppo presto per dirlo.
La strategia della Veneto Film Commission non è ancora definita, ma di sicuro dovrà competere con altre ormai rodate da anni e su cui piovono lodi da produttori e registi (si pensi alla Puglia, Trento e Bolzano, il Friuli Venezia Giulia). Ora l’obiettivo è gestire il bando in scadenza, il primo di una certa consistenza: un milione e 350 mila euro destinati a sostenere opere di fiction e di animazione e 150 mila euro per documentari e corti.
Questa dotazione di avvio è una parte dei 5 milioni complessivi che verranno messi a disposizione nel corso dell’anno, provenienti dai fondi europei Por Fesr. Il secondo bando si aspetta per i prossimi mesi, «forse già lo annunceremo a settembre alla Mostra del Cinema», promette l’assessore. Ma già qui arrivano i primi dubbi da parte degli operatori del settore. «A ogni bando che chiude e si assegna, dovrebbe già essere aperto il successivo – riflette Francesco Bonsembiante, produttore veneto tra i più conosciuti e prestigiosi – Dare certezze a chi produce è un fattore di attrazione chiave».
Concorda anche chi i film li dirige. Il regista Antonello Belluco, padovano, si dice «soddisfatto che finalmente anche il Veneto abbia una sua agenzia, sapendo – sottolinea – che nessuno può pensare di fare un film con soli soldi pubblici. Il finanziamento certo e trasparente è comunque vitale, ma soprattutto è necessario avere a disposizione la logistica, i location manager, le maestranze. È un lavoro enorme di ricostruzione». Il ritardo da colmare è di almeno vent’anni. E le Film Commission locali, su cui si è poggiato finora il sistema veneto? «Auspichiamo che entrino nella fondazione, assieme a enti locali e fondazioni», dice l’assessore.
Significa che sulla carta continueranno a funzionare? Corazzari allarga le braccia. Di fronte alla possibilità di una situazione ancora più caotica, il neopresidente Bacialli prova a fissare un obiettivo: «dovrebbero diventare i bracci operativi della Veneto Film Commission». Gli fa eco Bonsembiante: «Solo così la struttura avrà un senso. Già quattro in tutto il Nordest sembrano troppe». Per il produttore, tre sono gli assi su cui chi lavora nel cinema deve poter contare: «programmare i bandi alla perfezione, costruire alleanze, mettere fondi a disposizione». E aggiunge: «E non seguire la chimera delle grandi produzioni seriali: quelli arrivano con i loro mezzi e i loro uomini e se ne vanno. Dobbiamo dotarci di infrastrutture». Il che significa, secondo Andrea Segre, celebrato regista veneziano, «formare professionisti, creare competenze tecniche, giovani talenti dagli scenografi ai macchinisti, perché questo fa la differenza quando si cerca un luogo dove girare un film». In altre parole, aggiunge, «bisogna creare una scuola regionale e scommettere sulle produzioni che premiamo le realtà locali».
La strada della Film Commission veneta, insomma, sembra in parte da tracciare. E, viste le tante uscite recenti della Lega sul fronte culturale, Bacialli mette le mani avanti: «Massima apertura e nessuna censura. Il nostro obiettivo è attrarre e andare oltre gli stereotipi sul Veneto».
” Produttore Bonsembiante: «Attenzione ai tempi sui nuovi bandi»