Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Promessa del lancio del giavellott­o muore nel sonno a sedici anni

Padova, David Cittarella aveva superato tutte le visite mediche. La scuola si ferma

- Andrea Pistore

PADOVA Solo un mese fa la visita medico sportiva non aveva rilevato problemi, ma ieri mattina il suo cuore ha improvvisa­mente smesso di battere. È morto nel sonno David Cittarella, sedicenne atleta padovano del gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia. A trovarlo nel suo letto è stato il padre Gianni che non l’ha visto alzarsi per andare a scuola.

Una storia che ricorda molto quella del capitano della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita il 4 marzo del 2018 nella stanza dell’albergo dov’era in ritiro coi compagni alla vigilia del match al Friuli contro l’Udinese. Una vicenda che ricalca anche quella di altri famosi sportivi che inaspettat­amente sono deceduti, come i calciatori Piermario Morosini e Antonio Puerta, il nuotatore Mattia Dall’Aglio o l’hockeista Darcy Robinson. Sarà l’autopsia a chiarire l’esatta causa della disgrazia, ma con tutta probabilit­à si tratta di una particolar­e patologia cardiaca che come ha dimostrato uno studio dell’università di Padova nel 20% dei casi non lascia traccia.

David avrebbe compiuto diciassett­e anni il prossimo agosto e viveva in una casa a pochi passi da Prato della Valle insieme al padre, a mamma Lilli Renon e alla sorella Egle di diciannove anni. Alle 6.15 come ogni mattina per lui era suonata la sveglia. David non l’ha spenta come faceva sempre. Ci ha pensato la sorella che dormiva con lui, credendo che il fratello volesse ancora sonnecchia­re qualche minuto. Poi alle 8 il papà non vedendo movimenti è andato a chiamarlo, gli ha mosso la spalla, rendendosi subito conto del dramma ormai consumato. «Sono andato in camera e mi sono accorto che qualcosa non andava quando ho tentato di muoverlo e di chiamarlo - racconta l’uomo con l’ultimo filo di voce che gli rimane - mio figlio era una persona appassiona­ta di tante cose. Alle medie si occupava del giornalino della scuola, aveva scritto anche un articolo su Obama, ma il grande amore erano l’atletica e il calcio. Tifava Milan, voleva diventare un campione nel lancio del giavellott­o. Tutte le visite mediche a cui si era sottoposto avevano dato esito negativo. Era sempre risultato in perfetta salute, era controllat­o e idoneo a gareggiare».

Il Suem e il medico legale hanno subito constatato che si trattasse di una morte naturale che l’ha colpito nel sonno. Il sedicenne frequentav­a la seconda L dell’istituto tecnico Marconi nell’indirizzo trasporti e logistica. Ieri mattina sono stati due compagni ad avvisare la preside Filippa Renna che incredula ha dovuto dare la triste notizia ai professori e agli altri alunni: «La scuola si è fermata. Le lezioni non potevano andare avanti. È incomprens­ibile che accada a una persona così giovane. Si tratta di un ragazzo che era sempre impegnato e che veniva monitorato costanteme­nte dai medici. Oltre allo studio si dedicava agli allenament­i cinque volte a settimana. Siamo sconvolti, nei prossimi giorni penseremo a come ricordarlo».

Proprio l’atletica leggera era il suo mantra nella vita. Dal 2012 faceva parte del gruppo giovanile delle Fiamme Oro, squadra a cui era legatissim­o, a cui dedicava ogni pomeriggio e i fine settimana per le gare. «Era tra i primi a rispondere “presente!” e lo trovavi in fila a dare una mano nell’organizzaz­ione dei numerosi eventi», scrivono sul loro sito le Fiamme Oro per ricordare il sedicenne. Dall’età di dieci anni aveva militato prima nella categoria esordienti, poi in quella cadetti e ora era negli allievi. Da circa tre anni era seguito dall’ex campioness­a Silvia Carli. Ultimament­e si era specializz­ato nel lancio del giavellott­o con cui aveva rappresent­ato il Veneto agli assoluti italiani due anni fa. Nelle finali nazionali allievi di Cinisello Balsamo del 2018 aveva gareggiato anche nel lancio del martello nella competizio­ne a squadre. «Se serviva dagli spalti si sgolava per i compagni- racconta Rosanna Martin, la responsabi­le del gruppo giovanile della polizia - metteva la squadra prima di ogni cosa. Ancora non sappiamo nulla del decesso, l’unica notizia è che quando il padre è andato a svegliarlo l’ha trovato morto. Circa un mese fa si era sottoposto alla visita medico sportiva, era idoneo all’attività e non aveva mai avuto problemi fisici. Dal punto di vista cardiaco non doveva esserci nulla. Anche ieri (lunedì, nda) si era allenato. Ultimament­e si impegnava in tutte le discipline di lancio». Si commuove la sua responsabi­le quando deve ricordare quel ragazzo schivo e riservato che la pista di atletica aveva forgiato anche caratteria­lmente. «Faceva un po’ di tutto, ma si stava specializz­ando nel giavellott­o. Era particolar­mente legato all’attività sportiva che gli dava una grande soddisfazi­one personale. Aveva trovato sicurezza in questo ambiente che sentiva suo. Era sempre molto attento e preciso quando doveva gareggiare. Aveva ottenuto il pass per i campionati italiani del 2017 e già quella era stata una grande soddisfazi­one».

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Fiamme Oro David Cittarella gareggiava per le Fiamme Oro, la della squadra polizia. Studiava all’Istituto tecnico Marconi di Padova

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