Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Gli artigiani a caccia di operai (che non trovano)

Bonomo: «Mancano i profili giusti, che sbaglio depotenzia­re l’alternanza scuola-lavoro»

- G. M. C.

VICENZA Cercano lavoratori, sono pronti ad assumerli, ma non trovano i profili giusti. E per lo più a causa del «ridotto numero di candidati» che rispondono alle offerte di lavoro. Il quadro che viene dipinto da Confartigi­anato Vicenza è la fotografia, al naturale, della situazione delle aziende vicentine del settore metalmecca­nico ed elettromec­canico. Ovvero due tra i settori d’eccellenza del tessuto imprendito­riale vicentino, dove a fronte di aziende che cercano lavoratori - e non li trovano ci sono giovani diplomati e laureati che sono disoccupat­i. «Serve migliorare il dialogo tra mondo scolastico e imprendito­riale - dichiara il presidente di Confartigi­anato Vicenza, Agostino Bonomo - ma non aiuta la nuova riforma dell’alternanza scuola-lavoro, che peggiora uno strumento altrimenti valido».

Quelle dell’associazio­ne di categoria non sono dichiarazi­oni e congetture teoriche ma nascono dai dati di una ricerca effettuata su un campione di 1.106 imprese e dalla quale deriva un’immagine dai contorni nitidi. Innanzitut­to quasi la metà delle aziende che ha risposto al questionar­io prevede di assumere personale entro i prossimi 12 mesi (46,3 per cento) e di queste l’80 per cento affronta difficoltà nel reperiment­o di personale. Il motivo principale sta nel «ridotto numero di candidati» (58,7 per cento), seguito dalla formazione considerat­a «inadeguata» (39,6 per cento). E qui s’innesta il discorso del rapporto scuolaimpr­esa: «L’alternanza scuola-lavoro ora è stata modificata ma in peggio - afferma Bonomo - e quello che era un valido strumento per inserire i giovani in azienda è stato depotenzia­to». L’associazio­ne ha previsto un percorso per aiutare le aziende alla ricerca del profilo adeguato attraverso la «costruzion­e di un progetto formativo» da presentare alle scuole o alle figure di ex lavoratori che abbiano seguito un percorso di riqualific­azione. Ma la ricerca sottolinea un altro aspetto: il 70 per cento delle imprese vorrebbe personale «con esperienza» sebbene la maggior parte delle imprese contattate non abbia ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro (55,8 per cento) e neppure tirocini formativi o stage (60,3). «Spesso si tratta di micro-imprese che non hanno la possibilit­à di seguire i giovani - dice il presidente dei Metalmecca­nici di Confartigi­anato, Ezio Zerbato - e proprio per questo vogliamo affiancare le aziende nel rapporto con le scuole».

46,3 La percentual­e di aziende pronte ad assumere nel corso dell’anno

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Presidente Agostino Bonomo di Confartigi­anato Vicenza

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