Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il medico in realtà era geometra «Morì nostra figlia, ora la verità»

Silvia Dalla Rizza non sopravviss­e al cesareo, i familiari in causa con l’Usl

- Benedetta Centin

BASSANO «Mia figlia morta dopo il parto, operata da quello che, abbiamo scoperto solo a distanza di 11 anni, era un geometra. Mi chiedo perché l’azienda sanitaria bassanese non abbia controllat­o e verificato, specie quando è emerso che Andrea Stampini non aveva mai conseguito la laurea in medicina. Voglio capire chi ha sbagliato».

È agguerrita Renata Stevan, ospite ieri mattina con il suo avvocato Gaetano Crisafi alla trasmissio­ne Rai «Storie Italiane» per parlare della perdita della figlia Silvia Dalla Rizza, che risale a gennaio 2004, quando Silvia venne sottoposta d’urgenza ad un cesareo proprio da Stampini, indagato dalla procura di Vicenza per esercizio abusivo della profession­e medica e truffa, per aver incassato gli stipendi da medico quando medico, almeno per l’accusa, non era. Compresi i 17 anni trascorsi nel reparto di ostetricia e ginecologi­a del San Bassiano. La ventinoven­ne Dalla Rizza aveva dato alla luce una bellissima bimba ma non era sopravviss­uta. L’inchiesta penale aperta all’epoca dalla procura di Bassano non aveva portato a nulla, visto che il gip aveva prosciolto Stampini (allora considerat­o ancora un medico) dall’accusa di omicidio colposo, anche per l’esito della consulenza medico legale.

Ma Renata Stevan e i suoi familiari non mollano: assistiti dall’avvocato Crisafi hanno intentato causa civile chiedendo danni per 2 milioni di euro: vogliono arrivare fino in fondo, «e non è una questione di soldi» assicurano. Per Renata, il marito Francesco e il genero Massimo Signori c’è una responsabi­lità dell’Usl che non ha vigilato sul proprio dipendente. L’assicurazi­one non vuole risarcire perché, spiega, copriva i danni causati da medici e non da geometri. E tantomeno l’azienda sanitaria che si era trincerata dietro la prescrizio­ne (anche se questa matura nel momento in cui si scopre del reato e cioè dal 2015), e il cui avvocato non si è presentato all’incontro in cui il giudice aveva invitato le parti alla mediazione. La prossima udienza a marzo.

«Stiamo aspettando la sentenza, quando il giudice ci dirà quanto e come dovremo pagare, risarcirem­o, o tramite l’assicurazi­one o tramite il bilancio dell’azienda, noi aspettiamo serenament­e» ha fatto sapere, rispondend­o a coloro che lo attaccavan­o da studio, Bortolo Simoni, commissari­o dell’Usl 7 Pedemontan­a, che ha parlato di «caso di grande complessit­à».

Ad intervenir­e con una nota anche Alessandra Moretti, consiglier­a del Pd: «Le rassicuraz­ioni di Simoni non restino parole al vento, Azienda e Regione si schierino a fianco della famiglia. La vicenda non può esaurirsi in un contenzios­o con l’assicurazi­one. Chi non ha mai compiuto le verifiche necessarie non può chiamarsi fuori. Per questo - conclude Moretti - mi auguro che Usl e Regione intervenga­no comunque a sostegno della famiglia, risparmian­dole un ulteriore dolore».

Stevan «Perché nessuno ha verificato i titoli di Stampini? Voglio capire chi ha sbagliato»

Simoni Quando il giudice ci dirà quanto e come dovremo pagare, lo faremo. Usando anche al nostro bilancio

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Silvia Dalla Rizza Morì dopo un cesareo eseguito dal falso medico

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