Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
QUANTO INCIDE LA PAURA
Si dice che la paura fa 90. Non è chiara l’origine di questo modo di dire, ma sembra che nel gioco napoletano della tombola a tutti i numeri sia assegnato un significato: e il numero 90 – l’ultimo – rappresenta appunto la paura. Ma se dalla simpatica numerologia cabalistica passiamo alla sociologia, dobbiamo dire che la paura non fa 90, ma 26. O 17. Due numeri che secondo l’Istat quantificano le paure in Veneto: sono infatti il 26% coloro che non si sentono sicuri quando escono di casa la sera. Mentre sono il
17% coloro che non si sentono sicuri alla sera nemmeno in casa propria se sono soli. Certo, le paure sono solo sentimenti. Generano un florido mercato delle tecnologie della sicurezza, si declinano politicamente (come ben sappiamo), nutrono il culto dell’autodifesa (a proposito, in Veneto il 4,4% possiede un’arma da fuoco non da caccia, percentuale sopra la media nazionale) e di una giustizia per così dire sbrigativa più che troppo garantista (sinonimo di inefficacia). Tuttavia dietro le nuvole mutevoli delle paure c’è la durezza della realtà, che sempre l’Istat ha quantificato: per restare alla nostra regione, c’è un 12,5%
(10,2 in Italia) di cittadini sopra i 14 anni che negli ultimi dodici mesi sono stati vittima di un reato. Con precisione statistica l’Istat ci dice che il 4,7% ha subito scippi, borseggi o furti, l’1,7 rapine o aggressioni mentre tra i reati che colpiscono le famiglie spiccano i furti ed i tentati furti di veicoli o i vandalismi sulle auto.
Ma ci sono soprattutto i furti nelle abitazioni, che vedono Emilia, Toscana e Veneto in testa a questo spiacevole primato nazionale. I furti nelle abitazioni meritano tre sottolineature: la prima è che, in realtà, solo un terzo di tali attività ladresche avviene di notte. Più importante è il fatto che il rischio delle intrusioni nelle case sta nell’incontro con gli abitanti presenti, un incontro dall’esito imprevedibile perché dipende dall’incrociarsi delle reazioni delle parti. È in questo caso che emerge in tutta la sua tragica attualità il discorso sull’uso (e sui relativi, delicatissimi limiti) delle armi da parte di chi si trova a subire il reato. Un reato, quello dei furti in casa, non solo assai diffuso ( l’Italia è quinta in Europa) ma soprattutto impunito di fatto, dato che rimane senza colpevole in più del 90% dei casi. Mentre in Veneto, dice sempre l’Istat, calano i furti di auto ma crescono le razzie nelle case. Un bel cortocircuito giudiziario...e sociale.Con ricadute elettoral-politiche, naturalmente.