Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Salvini: autonomia, ma entro l’anno
Il governatore applaude comunque: «Io darei a tutte le Regioni la possibilità di trattare su 23 materie»
Il vicepremier a Verona sposta la scadenza: «La faremo e faremo anche la Tav veneta»
VENEZIA Salvini sbarca in Fiera a Verona annunciando: «L’autonomia? entro l’anno ci sarà». L’ennesimo rinvio fa imbufalire le categorie economiche. Notizie positive, invece, sulla Tav su cui il vicepremier dice: «Cantieri aperti nel 2020».
VENEZIA «L’autonomia entro l’anno? Sì, assolutamente». Matteo Salvini sbarca a Verona al «Transpotec», la manifestazione fieristica dedicata ad autotrasporto e logistica, ostentando sicurezza in merito ai temi che più agitano i sonni dei veneti, imprenditori in primis: Tav e autonomia. Se sulla tratta veneta dei treni ad alta velocità e alta capacità il ministro dell’Interno annuncia: l’anno prossimo tornerò qui a cantieri aperti, sull’autonomia la faccenda si complica. Dopo il «ci vorranno mesi» del premier Conte, Salvini puntualizza: «Le cose vanno fatte per bene, sarà un passaggio storico e la presenza della Lega al governo è garanzia che ci sarà. Visto che in tanti si stanno rendendo conto che fa bene non solo al Nord ma a tutta l’Italia, vogliamo studiare bene ogni competenza ed euro speso. È motivo d’orgoglio che sempre più regioni la chiedano visto che il processo è partito da Veneto e Lombardia. Per il Veneto si chiuderà al più presto». Incalzato dalle domande dei giornalisti, il leader del Carroccio ammette: «Entro l’anno? Sì, assolutamente». Poche parole che spostano in là, e di molto, la «deadline».
Arriva, a stretto giro il commento del governatore Luca Zaia: «Ottime e pienamente condivisibili le parole di Salvini sull’autonomia. Hanno un doppio valore, perché espresse da un rappresentante di una forza politica determinante nell’attuale governo. Il fatto che usi una parola come “orgoglio” e un concetto come
” Bonomo Speriamo la Lega abbia più forza dopo le elezioni, ormai è una farsa
“fare le cose fatte bene” è testimonianza della volontà di muoversi nella stessa direzione indicata dalla nostra Regione. Dalla dichiarazione di Salvini emergono la voglia e la determinazione di mantenere salda e centrale nell’agenda del governo la partita dell’autonomia. Sono anch’io convinto che questa sia un’opportunità vera, da Nord a Sud». Zaia vola alto e se pochi giorni fa aveva definito «una sconfitta» il continuo procrastinare, ora sceglie la linea del «pressing positivo» nella speranza, evidente, che risulti più efficace.
L’autonomia «è una questione sulla quale si sta lavorando» aggiunge lapidaria la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. All’ennesimo rinvio, però, la reazione delle categorie economiche è di profondo scoramento. Agostino Bonomo, alla guida di Confartigianato dà la sua lettura: «Questo continuo rinvio ha a che fare, così come quelli sulle infrastrutture, con l’attendismo della Lega in vista delle prossime consultazioni elettorali. Speriamo abbia un po’ più di forza anche perché, ormai, siamo alla farsa». Il dilaniante dibattito che contrappone Nord e Sud, secondo il palermitano veneziano Vincenzo Marine se di Confindustria Venezia, rischia, questo sì, di spaccare l’Italia: «L’autonomia è una priorità non perché lo vogliono gli imprenditori ma perché lo vogliono tutti coloro che l’hanno votata. Non avviarla significa tradirli e penso che nessuno se lo possa permettere. Nel frattempo dobbiamo far capire al Sud che si fa anche per loro». Marco Michielli, presidente di Confturismo si interroga: «Entro l’anno? Ammesso che il governo sia ancora in piedi...Pesa il no del Sud». E a proposito di categorie, ieri Salvini non ha mancato un incontro con il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè che ha ribadito le richieste del settore sul fronte infrastrutture.
E su questo, dopo le polemiche dei giorni scorsi quando in molti hanno visto nella mozione congiunta Lega-M5S il baratto fra la non autorizzazione a procedere contro Salvini nel caso Diciotti e la frenata sulla Tav, Salvini nega con decisione. Sulla tratta veneta inghiottita dalle nebbie dell’incertezza, il segretario della Lega taglia corto: «A Conte ho detto che non esistono motivi per non aprire la Brescia-Verona-Vicenza».
Conferme anche da Elisa De Berti, assessore regionale alle Infrastrutture: «La Tav deve essere fatta, non mi pongo neppure il problema. E in Veneto serve il quadruplicamento». L’assessore, ormai più a Roma che a Venezia per perorare la causa, fa il punto. La Brescia-Padova non ha grandi problemi di costi. La BresciaVerona è alla fase espropri. Sul nodo Verona il ministero non ha ancora sottoposto il progetto preliminare al Cipe, sulla Verona-Vicenza è stato approvato al Cipe nel 2017 il progetto definitivo. Il nodo Vicenza è andato in Consiglio superiore dei lavori pubblici a gennaio scorso ma il Mit non ha ancora sottoposto al Cipe il progetto preliminare. In più manca tutta la progettazione della Vicenza-Padova. «Non c’è nessun atto formale contro l’opera, - conclude De Berti diciamo che tutta questa incertezza non aiuta le procedure a proseguire celermente. Ci sono solo post su Facebook, tweet e dichiarazioni sui giornali. La Tav in Veneto va avanti, sia sul corridoio Scandinavo che su quello Mediterraneo».
” Marinese Prima di tutto va spenta la contrapposizione Nord-Sud