Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Via le imprese colluse e sale del 10% il fatturato delle aziende sane
Studio del Bo finanziato dalla Regione: mappati i settori criminali
PADOVA La mafia fa male alle imprese e non solo perché i picchiatori fanno saltare i denti a chi si è affidato al sistema creditizio usuraio e non riesce ad uscire dal vortice degli interessi o perchè fa venire le palpitazioni a chi si è affidato ai boss per comprare merce a prezzi stracciati o recuperare crediti da debitori riottosi e ha così messo un’ipoteca sulla sua azienda.
Fa male perché ogni volta che un’azienda criminale opera sul territorio, sottrae linfa come una sanguisuga a tutte le altre. E quando va via, cancellata dalle indagini, si vede la differenza: la performance generale aumenta del 10%.
Lo dice la ricerca che da anni conduce l’Università di Padova coordinata dal prorettore di Economia Antonio Parbonetti e finanziata con una borsa di studio da 65 mila euro dalla Regione Veneto. Il tema dell’inchiesta è l’impatto sul Nord Italia del business mafioso di cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra e altre mafie che con le proprie imprese arrivano ad imporre un modello alle aziende locali. Appena viene chiusa un’impresa legata alle mafie, l’efficienza media delle altre aziende aumenta del 3,3%, i costi di approvvigionamento scendono del 3,7% e crescono in generale gli investimenti.
La ricerca del Bo ha analizzato 120 operazioni di polizia che hanno portato a 54 sentenze a carico di 1.567 persone; attraverso le Camere di Commercio i ricercatori hanno collegato ai condannati
650 aziende delle quali erano amministratori o soci.
In Veneto sono state contate cento aziende. E non si tratta di negozi di abbigliamento e bar che campano in apparente assenza di clienti. «Il ricavo medio di queste aziende criminali è 7,5 milioni di euro – riferisce Michele Fabrizi, ricercatore che insieme ai colleghi da anni ricostruisce il tessuto imprenditoriale delle mafie nel Nord -. Ciascuna ha una media di investimenti di
11,3 milioni in macchinari e servizi: si tratta di aziende importanti con un volume di affari ragguardevole e dunque non è giustificata la percezione che vuole queste imprese come residuali».
In Veneto, delle aziende criminali mappate il 17% lavora nel settore immobiliare, il 14% nelle costruzioni, 13% nello smaltimento dei rifiuti e il 12% in servizi professionali. «Si tratta di consulenze, avvocati, commercialisti, consulenti finanziari o del lavoro - spiega Fabrizi -. Ed è il tema di questi giorni, dopo gli arresti per Eraclea: dietro ogni organizzazione criminale c’è sempre una rete di persone altamente qualificate che li supporta. Spesso, per le operazioni di riciclaggio, ci si avvale di persone del territorio di origine. Ma altrettanto spesso vengono affiancati da professionisti del territorio».
La ricerca del Bo si basa sui dati di bilancio ufficiali e non sul nero che tiene a galla l’iceberg dell’economia criminale. È quasi ultimata, ma manca l’ultimo miglio: come si fa a capire che l’imprenditore che propone un affare, una lottizzazione, un supporto elettorale, un guadagno senza lordo delle tasse è in effetti un cravattaro che mette la corda al collo a chi gli chiede aiuto. «Le aziende criminali si mimetizzano mimando il volume di affari e gli indicatori delle aziende del territorio ma se un bar, un negozio di abbigliamento sempre vuoti eppure aperti da anni , questo è un segnale», dice il ricercatore. I ricercatori del Bo ora dovranno elaborare anche le linee guida per i Comuni, gli imprenditori, la polizia municipale che aiutino a capire quando l’impresa è che si mette in evidenza come collettore di grandi affari sia in realtà un costola delle cosche che tirano il cappio al collo a tutti gli altri. «Una collaborazione con le aziende criminali è sempre impossibile – dice Fabrizi -. Sembra una scorciatoia chiedere loro un prestito che le banche rifiutano. Ma è impossibile pagare gli interessi e così si mangiano l’azienda. Vincono sempre loro».
7,5 I milioni di ricavo medio per le aziende criminali in Veneto
11,3 I milioni di investimento medio delle aziende criminali in Veneto