Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Prezioso il contributo di tutti lo dobbiamo alle nuove generazioni
Volentieri la Chiesa che è in Venezia aderisce all’appello rivolto alla comunità civile per un corale e fattivo impegno contro ogni tipo di infiltrazione e radicamento delle mafie nei nostri territori.
Le comunità ecclesiali, da tempo, sono impegnate a riflettere sulle più rilevanti questioni sociali in quanto sono parti vive del territorio e attente, quindi, ai problemi che riguardano persone e famiglie: povertà, emarginazione, educazione ecc. Sempre più avvertono il dovere di impegnarsi contro l’indifferenza e contro ogni forma di connivenza - anche tacita - nei confronti di ogni fenomeno criminale; il desiderio è quello di favorire una qualifica e mirata azione informativa e formativa volta, in particolare, alle giovani generazioni. È una sfida culturale volta a promuovere legalità e giustizia sostanziale, soprattutto per i soggetti più fragili e a rischio. Sentiamo che qui è in gioco il bene delle persone e dell’intera comunità.
Desideriamo esprimere gratitudine alle istituzioni, innanzitutto alla magistratura e alle forze di polizia. E chiediamo al mondo della scuola, della cultura, della politica, dell’economia, del lavoro e del credito quel prezioso e specifico contributo che solo loro possono dare nell’ambito in cui esercitano, ogni giorno, la loro azione in vista del bene comune. È ancor vivo in me il ricordo dell’incontro dello scorso 30 novembre a Mestre, al teatro Toniolo, con la partecipazione di un migliaio di studenti delle scuole del nostro Veneto che - con don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e il dottor Roberto Crosta, presidente del nuovo Marcianum hanno ragionato a 360 gradi sui temi della legalità e della responsabilità civile a cui tutti, adulti e giovani, siamo chiamati. La Chiesa che è in Venezia aderisce, in particolare, alle iniziative, in programma nel prossimo mese di marzo, organizzate da Libera. Il pomeriggio di sabato 9 marzo, nella basilica di San Marco a Venezia, è già fissato un momento significativo di preghiera, una speciale veglia presieduta dal Patriarca e con la partecipazione di don Luigi Ciotti, per le vittime di tutte le mafie, per e con i loro familiari.