Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dispetti al fratello e alla cognata andrà a processo per stalking

Interrotti luce, gas e linea telefonica ai parenti. Nei guai anche la moglie

- Benedetta Centin

BASSANO Prima l’interruzio­ne della linea telefonica, poi, in piena estate, con la canicola e l’esigenza di rinfrescar­si spesso e bere, la mancanza di acqua dai rubinetti, e per oltre due giorni. Poi, ancora, in due occasioni, una delle quali il 31 dicembre, l’assenza totale di energia elettrica in casa, il che significa non una luce, non un elettrodom­estico funzionant­e, insomma un ultimo dell’anno in totale buio. Una serie di coincidenz­e sfortunate? Disservizi dei fornitori? No, per la procura sono tutti danni provocati intenziona­lmente. Da fratello ai danni di fratello, nell’ambito di alcuni dissapori nati pare per il luogo e le modalità con cui erano state posizionat­e delle tubature nella bifamiliar­e in cui i due uomini abitano con le rispettive mogli. Anche queste inevitabil­mente coinvolte rispettiva­mente nelle discussion­i e nei dispetti degenerati in stalking, atti persecutor­i, che da maggio finiranno per essere discussi in un’aula di tribunale. Proprio così perché il giudice Matteo Mantovani venerdì ha rinviato a giudizio Flavio Lunardon, 59enne di Bassano, che risponde di stalking e violenza privata verso il fratello Giorgio e la moglie di questi, Maria Elisa Prai, ma anche di essersi rifiutato in almeno tre occasioni di fornire le proprie generalità agli agenti di polizia. E, inoltre, di non essersi presentato in commissari­ato nonostante il biglietto di notifica. A processo è finita anche la moglie, Susanna Cortese, 47, perché a sua volta non avrebbe fornito la sua identità ai poliziotti le due volte che erano intervenut­i e perché, quando questi, una terza volta, le avevano consegnato un biglietto di invito per il marito a presentars­i negli uffici di via Pecori Girardi, si era spacciata invece per un’amica. Marito e moglie, difesi dall’avvocato Corrado Strazzabos­co, negano però gli addebiti e sono decisi a dimostrare la propria estraneità alle accuse in dibattimen­to. Stando a Giorgio Lunardon,

63 anni, e alla moglie, che si erano presentati alla polizia a più riprese per fare denuncia, quanto subito tra marzo 2016 e gennaio 2017 era esasperant­e, tanto da essere assaliti da paura e ansia, costretti a cambiare abitudini. Prima si erano trovati senza telefono: per l’accusa sarebbe stato il fratello e cognato Flavio Lunardon a staccare «intenziona­lmente» il cavo di collegamen­to tra l’abitazione e il pozzetto Telecom. Lo stesso avrebbe poi chiuso il contatore dell’acqua di casa loro e con un escavatore posizionat­o un cubo di cemento sopra al pozzetto, perché non potessero riattivarl­a. E, infatti, rimasti per più di due giorni senza acqua, erano stati costretti a far installare un altro contatore. Lo stesso avrebbe fatto con l’energia elettrica e dei cubi in cemento piazzati davanti al contatore. Senza servizio, la coppia voleva far installare un’altra conduttura elettrica, ma il

59enne avrebbe impedito i lavori piazzandos­i con un trattore con botte sul punto.

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Tribunale Il Matteo giudice Mantovani venerdì ha rinviato a giudizio un bassanese di 47 anni e la moglie
 ??  ?? Militari Gli interventi nel territorio
Militari Gli interventi nel territorio

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