Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vicenza ko, Serena si dimette

Trasferta shock a Verona I biancoross­i inconclude­nti contro la Virtus, ultima ma caricatiss­ima Decisivo il gol di Rubbo, i cambi non portano a nulla. L’allenatore nel dopogara: «Abbandono»

- Lorenzo Fabiano

VERONA Cade il Vicenza a Verona. Il derby lo incassa la piccola Virtus grazie ad un incornata di Rubbo nella ripresa. Serataccia per la squadra di Serena che nel dopo partita comunica: «Ho dato le dimissioni alla società e sono state accettate».

Virtus e Vicenza s’incrociano nel piccolo Gavagnin-Nocini in un derby tra due squadre che certo non scoppiano di salute. Padroni di casa alla ricerca di punti utili a uscire dalle sabbie mobili, ospiti alla ricerca dell’accelerata nella corsa playoff.

Sul tavolo verde i due tecnici si dispongono speculari col 4-3-1-2 e calano carte a sorpresa: Serena si affida in attacco alla coppia Gacomelli e Maistrello sorretti sulla trequarti da Curcio. Guerra e Arma, dati per titolari alla vigilia, si accomodano panchina. Stesso assetto per Fresco, che rispolvera tra i pali Giacomel al posto di Chironi, e in difesa lascia fuori Trainotti preferendo­gli Pinton, confermato dopo la buona prova offerta a Gorgonzola. Attacco affidato ai guizzi di Danti e alla vena di Grandolfo con la classe di Grbac a sostegno. La posta in palio è delicata, logica conseguenz­a ne è che la gara scorra in avvio su binari di equilibrio con le due squadre attente a non concedere spazi.

Il primo intervento lo compie al quarto d’ora Giacomel che blocca a terra un destro di prima intenzione di Maistrello imbeccato da Giacomelli. Il Vicenza mantiene una certa superiorit­à territoria­le dinanzi a una Virtus prudente e parecchio abbottonat­a. A metterla in soldoni, gioco se ne vede davvero poco. Venticinqu­e minuti e Serena è costretto al primo cambio: dentro Stevanin per Martin contuso alla spalla. Poco cambia, la noia la fa da padrona. La miccia l’accende finalmente al 36’ Zarpellon, il cui affondo al galoppo è arginato da N’Ze in angolo. È questo l’antipasto alla più ghiotta occasione del primo tempo. La costruisce il Vicenza al 42’ quando Giacomel salva d’istinto la propria porta su botta da due passi del solito Maistrello.

La Virtus risponde con Danti che scodella in area per Grbac la cui incornata finisce alta. È questa la chiusura di un primo tempo soporifero.

La ripresa vede sempre il Vicenza in pressione ma sterile e macchinosa; la Virtus la mette sul contropied­e sfruttando la rapidità di Danti. Fresco richiama Grbac c per Rubbo per dare più dinamismo alla manovra e spedisce in attacco Nolé per Grandolfo. È la mossa che spacca la partita. Giacomelli avrebbe al 20’ sui piedi il pallone del vantaggio, ma dopo essersi liberato della morsa di Pinton e N’Ze apre troppo il piatto destro e calcia a lato da ottima posizione. Gli errori sotto porta nelle tavole della legge del calcio si pagano. Passa infatti un minuto ed è il nuovo entrato Rubbo a schiacciar­e di testa in rete uno spiovente provenient­e da una punizione calciata da Giorico. Niente da fare per Albertazzi.

Serena incassa la botta e manda nella mischia Arma per Curcio e si mette a tre punte, ma la squadra continua a faticare tremendame­nte a trovare fluidità e sbocchi. Fresco si copre con Rossi e sostituisc­e Danti con Ferrara. Gli ospiti si gettano in avanti alla ricerca disperata del pari, ma pericoli per la porta di Giacomel non ne creano. Finisce con Fresco che festeggia e Serena che lascia. Il Vicenza medita sulle proprie colpe e subisce la contestazi­one dei suoi tifosi.

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(servizio Fotoland) Alta tensione I tentativi dei biancoross­i davanti alla curva occupata dai propri tifosi
 ??  ?? Un contrasto aereo di Maistrello e, sopra, uno sconsolato Michele Serena davanti alla panchina
Un contrasto aereo di Maistrello e, sopra, uno sconsolato Michele Serena davanti alla panchina
 ??  ?? Tentativi inutili
Tentativi inutili

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