Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Saluti romani e musica rock È la festa skinhead

Tragedia a Pasqua, vittima un imprendito­re. I vigili del fuoco portano le carte in procura

- Orsato

CEREA (VERONA) Polemiche per il concerto organizzat­o sabato a Cerea - in un’area di proprietà del Comune - da Veneto Fronte Skinhead. Tra musica rock e saluti romani, centinaia di teste rasate hanno festeggiat­o in concomitan­za con il «compleanno» di Adolf Hitler.

VALLI DEL PASUBIO (VICENZA) Aveva infilato ai piedi i ramponcini con le catenelle, cosciente del pericolo rappresent­ato da neve e ghiaccio sulla salita per il monte Pasubio, quella che doveva essere un’escursione di poche ore prima di rincasare e festeggiar­e Pasqua con moglie e figlia. Ma forse il piccolo imprendito­re edile Roberto Trevel l i n, 57 a nni di Torri di Quartesolo, non aveva messo in conto il rischio di una slavina, quella che lo ha travolto lungo la «Strada degli Eroi» senza lasciargli possibilit­à di sopravvive­re.

Una valanga che in seguito h a i n ve s t i t o e s p o s t a t o d i qualche metro nel canale anche due vigili del fuoco, trascinati dalla massa di neve assieme alla barella e al corpo senza vita dell’escursioni­sta che stavano recuperand­o.

Ad individuar­e il 57enne l’elicottero del 115: era a circa 1.850 metri di quota, nel Boale del Sant’Antonino. E infiamma la polemica da parte del Soccorso alpino: «Siamo stati allertati solo alle 17.07 dai vigili del fuoco che già ore prima erano stati attivati, c’è stato un mancato rispetto delle procedure di allertamen­to s t a b i l i te d a i va r i a cco rd i , esponendo tra l’altro chi è andato a ulteriori rischi inutili», dichiara Alberto Barbirato, delegato del Soccorso alpino delle Prealpi Venete, nella nota alla stampa, in cui si precisa che i volontari sono «addestrati per intervenir­e nel modo più sicuro possibile dove il rischio è alto e imprevedib­ile». A stretto giro è arrivata la risposta dei vigili del fuoco, che respingono «in modo assoluto» le affermazio­ni sul tardivo allertamen­to, aggiungend­o che inoltreran­no «una det t a gl i a t a re l a z i one » a l l a procura «per le iniziative di competenza», si legge nella comunicazi­one. «Ricevuta la chiamata, in cui veniva segnalato il mancato rientro dell’uomo – spiegano dal comando di Vicenza - , è stato allertato il proprio sistema di socc o r s o e c o n t e s t u a l me n t e contattata la centrale operativa del Suem, richiedend­o specificat­amente l’intervento del Soccorso alpino«.

Tutto provato. I pompieri precisano infatti che «tutte le te l efo nate i n i ngresso e i n uscita nella sala operativa del 115 sono per legge poste sotto registrazi­one». Era stata la moglie di Trevellin, nel tardo pomeriggio di Pasqua, a dare l’allarme. Sapeva che il compagno, titolare di una ditta individual­e, era sul Pasubio dalla mattina presto per godersi la sua amata montagna. Qualche ora prima le aveva mandato un selfie dal rifugio Papa. Ma non era più rientrato a casa e non era rintraccia­bile. «Era generoso e sempre disponibil­e per la comunità, metteva a servizio anche la sua impresa edile - le parole di Ernesto Ferretto, sindaco di Torri di Quartesolo –. È una perdita importante per la comunità di Marola». Lo hanno trovato a valle del rifugio Papa, il corpo in parte coperto dalla neve, da qui l’ipotesi della slavina.

Il pericoloso imprevisto è toccato anche ai due pompieri che poco prima si erano calati dall’elicottero per recuperare il corpo: sono stati investiti da una valanga mentre caricavano sulla barella la salma, poi trasferita con l’elicottero di Verona emergenza più a valle, dove erano operative le squadre del soccorso alpino di Schio, intervenut­e anche ieri per degli escursioni­sti in difficoltà.

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La Strada degli Eroi Roberto Trevellin è morto travolto da una slavina sulla Strada degli Eroi

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