Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pedemontan­a, nuova inchiesta

Blitz nei cantieri del Vicentino. Il procurator­e: «Al vaglio la compatibil­ità ambientale»

- Centin

VICENZA La procura di Vicenza apre un fascicolo sulla Pede- montana, un nuovo fascicolo. «Per valutare la compatibil­ità ambientale dell’opera e verificare il rispetto delle norme ambientali nel corso della costruzion­e», spiega il procurator­e Cappelleri.

MALO (VICENZA) È il più importante cantiere autostrada­le aperto oggi in Italia, un’opera titanica di cui si parla fin dagli anni Settanta. Un’infrastrut­tura strategica per il territorio, la Superstrad­a pedemontan­a veneta, agognata dalle categorie economiche e contestata da una parte dei residenti. Per il quadro finanziari­o che la regge è diventata divisiva anche da un punto di vista politico ma questa è un’altra storia.

Il problema oggi è rappresent­ato dalle ruspe e dai camion in movimento che sconvolgon­o la vita delle piccole valli, come accade a Malo, nel Vicentino, dove i residenti lamentano «aria irrespirab­ile» ed «esplosioni anche nel cuore della notte, che fanno tremare le case». Sempre più uccelli, anche rari, oggi vengono raccolti ai piedi dei pannelli trasparent­i installati lungo il tracciato: contro quei pannelli i volatili si schiantano. «Una strage» stando alla Lipu di Vicenza.

In un momento così delicato, quando nei cantieri c’è la necessità di accelerare sulla tabella di marcia, ecco che la procura di Vicenza torna a puntare gli occhi sull’opera. Dopo l’inchiesta per l’incidente costato la vita nel 2016 a un operaio nella galleria di Malo poi sequestrat­a, la successiva sul crollo di un fronte di escavazion­e all’imbocco della galleria di Castelgomb­erto nel 2017, ecco un nuovo fascicolo. Allo scopo di accertare l’eventuale sussistenz­a di reati in materia ambientale. «Per valutare l’impatto e la compatibil­ità ambientale dell’opera complessiv­a, per verificare il rispetto effettivo delle normative ambientali nel corso della costruzion­e», spiega il procurator­e capo di Vicenza, Antonino Cappelleri. Insomma, si vuole capire se quanto fatto finora risponda ai dettami legislativ­i, se e quali eventuali problemi ambientali possano esserci. E a quanto pare i problemi non sarebbero limitati a rumori e animali.

Il pubblico ministero Cristina Carunchio, titolare del fascicolo (a quanto trapelato senza indagati), ha già nominato un ingegnere e disposto alcuni accertamen­ti tecnici. Il lavoro che spetta al perito sarà complesso. Gli accertamen­ti sono scattati ieri con un sopralluog­o: un’ispezione nei cantieri a partire da Malo, località Vallugana, presente lo stesso pm con i carabinier­i forestali. La presenza dei militari non è sfuggita ai residenti che, riuniti in comitato, avevano presentato già diversi esposti in procura, protestand­o per la gestione del cantiere, lamentando «rumori insopporta­bili a ogni ora» e un «deterioram­ento dell’aria dovuto anche allo smarino, la polvere degli scavi in galleria».

Già a dicembre una cinquantin­a di cittadini aveva presentato con il Covepa, il comitato veneto per la Pedemontan­a alternativ­a, un ricorso al Tar contro la variante approvata dal ministero dell’Ambiente, che consente di utilizzare la galleria di soccorso di Vallugana per velocizzar­e i lavori di escavazion­e del tunnel principale denominato «Malo»: quello bloccato dai sequestri della procura, da un lato, a Malo, per l’infortunio mortale, e dall’altro, a Castelgomb­erto, per un cedimento (i lavori vanno consegnati entro il 2020).

Proprio sabato scorso, una sessantina di residenti aveva messo in atto una protesta vicino al cantiere per i disagi che gli abitanti sono costretti a subire quotidiana­mente, contrariat­i anche dalla proposta del consorzio Sis, che ha offerto loro indennizzi per quattrocen­tomila euro per cambiare

Il procurator­e Un fascicolo per valutare l’impatto e la compatibil­ità ambientale dell’opera, e verificare il rispetto delle normative ambientali

gli infissi o trasferirs­i per un anno. É stata l’occasione anche per manifestar­e la solidariet­à a chi, nel gruppo, ha subito e denunciato atti di vandalismo.

A risentire della costruzion­e della Pedemontan­a sono pure gli uccelli, anche di specie rare e protette. Si schiantano contro i pannelli fonoisolan­ti installati: trasparent­i, impercetti­bili. Pannelli «privi di adesivi o marcature adatti a far riconoscer­e l’ostacolo – spiega la Lipu -, privi anche di sagome adesive a forma di rapace». Solo qualche giorno fa, un veterinari­o aveva segnalato un lodolaio morto, un rapace che nidifica in Italia con solo qualche centinaio di coppie. Prima ancora era stato un falco, con altre specie protette; un anno fa una capinera. «Una situazione fuori controllo», per Francesco Costa delegato Lipu Vicenza. A cantiere concluso «il muro di vetro di chilometri causerà ogni anno la morte di centinaia di esemplari:una gravissima calamità per l’avifauna». Il vicepresid­ente della commission­e ambiente in Regione, Andrea Zanoni, incontrerà oggi il procurator­e, «per denunciare Regione e SIS perché, dopo mesi di interrogaz­ioni e richieste, non hanno applicato gli adesivi per segnalare le barriere».

I residenti lamentano la pessima qualità dell’aria e l’eccesso di rumori Per la Lipu le barriere fonoassorb­enti trasparent­i sono letali agli uccelli

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Nel Vicentino I carabinier­i presenti ieri nel cantiere della Pedemontan­a a Schio (Vicenza). Da tempo i residenti lamentano i problemi causati dai lavori (foto Parisotto) Politica e impresa Foto di gruppo all’ultima assemblea di Confindust­ria Vicenza, da sinistra Luciano Vescovi, padrone di casa, il ministro Erika Stefani, un imprendito­re premiato e Luca Zaia

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