Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Difendo la democrazia liquida quella vera, non il fake M5s»
«I bambini sono tutti hacker». Il sillogismo alla base dell’affermazione del vicentino Giuseppe Cossalter, candidato con il Partito Pirata alle Europee è che l’hacker è curioso. «Così come lo sono i bambini davanti a una porta chiusa: tentano di aprirla». Sbaglierebbe chi si lasciasse ingannare dal nome del partito nato in Svezia nel 2006, i tempi, dell’attacco al sito di sharing «Pirat Bay». I «pirati europei» (e l’emanazione italiana è una delle prime, nata lo stesso anno) prendono la faccenda della libertà d’informazione in termini molto seri. Cossalter, che di mestiere si occupa, appunto, di sicurezza informatica per un’azienda, somiglia al paradigma dei millennials, nati e cresciuti con una tastiera in mano. A differenza dei coetanei che si prodigano coi selfie, però, gli informatici sono profondamente allergici ai social media. «Perché l’informatico è paranoico di suo» spiega il giovane candidato (ha 28 anni). «Millennials sublimati» gli informatici e quelli che hanno abbracciato la causa della «democrazia liquida» come i militanti del Partito Pirata sono una tribù compatta. Orgogliosa, per altro, di avere come capolista quel Luigi Gubello, in arte Evariste Galois, che mesi fa segnalò alla Casaleggio falle di sicurezza sulla piattaforma Rousseau, casa virtuale del Movimento 5 Stelle. Guadagnandoci una denuncia per «accesso abusivo a un sistema informatico». Difeso a spada tratta dalla Rete come «white hat», «hacker buono», Gubello è un modello da imitare per i suoi. «Galois, Luigi insomma - commenta Cossalter - è stato traumatizzato da quell’esperienza. Di recente la Casaleggio ha ritirato la denuncia ma è incredibile. Sarebbe come avvisare il proprietario di un’auto che non l’ha chiusa a chiave e vedersi denunciare per furto». Galois-Gubello esempio per i suoi ma non un «capo». «Perché la democrazia liquida non contempla leader o capi - spiega paziente Cossalter - abbiamo dovuto scegliere un “burocrate” per gli adempimenti legati alle elezioni ma per noi le decisioni si prendono insieme in assemblee sia fisiche che on line». Come i pentastellati? «No, per carità. Le proposte si votano on line, sì, su “Liquid Feedback”, la nostra piattaforma creata con i “Pirati” tedeschi ma è completamente orizzontale. Su Rousseau le proposte vengono calate dall’alto». Ai pirati i 5s non piacciono molto, perché «rischiano di annacquare l’idea di democrazia dal basso». Cossalter che ha ricoperto vari ruoli fra cui quello di delegato internazionale in occasione del Partito Europeo Pirata, ha in tasca una laurea in Scienze per l’investigazione e la sicurezza e informatica forense e no, non si definisce hacker «Sono dall’altra parte». Antidoto alla passione da codici informatici? «Uscire con gli amici, niente Facebook, solo vita reale».
I bambini sono tutti hacker perché hanno la curiosità di vedere cosa si cela dietro una porta chiusa