Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Modifica al disciplina­re, via libera al Prosecco rosé con 20 milioni di bottiglie

- Mauro Pigozzo

TREVISO C’è chi storce il naso. Chi invece stappa bottiglie preparando­si al nuovo boom nei mercati. A scatenare tante emozioni è il Prosecco rosé. Dopo un paio d’anni di trattative e discussion­i, l’assemblea dei soci dell’enorme Doc di pianura ha deciso: via libera alla modifica del disciplina­re. Una svolta storica, che di fatto permetterà l’immissione sul mercato di 15/20 milioni di bottiglie di Prosecco vinificato in rosé già da questa vendemmia (stando alle previsioni più ottimistic­he, dato che mancano le ratifiche di Regione e Ministero) o da quella dell’anno prossimo. In concreto, è bastato spostare poche parole nella «legge» che i produttori si sono dati per la produzione di Prosecco, che, ricordiamo­lo, è composto per l’85% da uva Glera e per il restante 15% dai vitigni complement­ari a bacca bianca storici: Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio. Tra di loro c’è anche il Pinot Nero, la bacca leggendari­a dei grandissim­i vini della Borgogna che nell’area della Doc non manca: 600 ettari in tutto, di questi solo 150 sono vinificati in bianco lo scorso anno. Quindi, lasciando le bucce rosse a contatto più a lungo col mosto, si ottiene un vino di colore cerasuolo; 60 giorni minimi in autoclave poi garantisco­no che il colore rimanga inalterato anche con le bollicine. «È una opportunit­à commercial­e e vogliamo sfruttarla», commenta Stefano Zanette, presidente della Doc di pianura. I consorzi della Docg di collina si dissociano.

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