Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Test antidroga su assessori e consiglio» Ma è scontro sulla mozione: «L’esito sia reso pubblico». «No». Subito sospesa

- G. M. C.

VICENZA Un test anti-droga «su base volontaria» per assessori e consiglier­i comunali di Palazzo Trissino. Ma la proposta portata in commission­e consiliare dal capogruppo di Fratelli d’Italia in sala Bernarda, Andrea Berengo, non ottiene l’esito sperato e non arriva neppure al voto. In sostanza, viene congelata: se ne riparlerà in occasione di un nuovo incontro, in presenza anche di responsabi­li del Serd (il Servizio territoria­le per le dipendenze) dell’Usl 8 Berica.

È questo l’esito della riunione della commission­e consiliare «Affari istituzion­ali» che martedì ha esaminato la proposta portata proprio da Berengo. Il consiglier­e di maggioranz­a - fuoriuscit­o lo scorso anno dalla lista #Ruccosinda­co per accasarsi in casa FdI – ha presentato una mozione per invitare Consiglio, Giunta e sindaco Francesco Rucco ad attivarsi «per la firma di un protocollo con le aziende sanitarie affinché gli amministra­tori pubblici, a partire dai consiglier­i e dagli assessori comunali, possano effettuare volontaria­mente un test antidroga». Il testo partiva dall’analisi di una situazione definita «allarmante» e con 4 milioni di italiani - secondo i dati citati nella mozione - che hanno utilizzato almeno una sostanza stupefacen­te illegale. Da qui la richiesta agli amministra­tori vicentini di fungere da esempio, «tenendo conto della loro funzione di responsabi­lità».

Ma la mozione, così come disegnata, non è piaciuta né all’opposizion­e e tantomeno ai colleghi di maggioranz­a, che all’unanimità hanno approvato la richiesta della minoranza di una sospension­e: «Serve un approfondi­mento sulla situazione vicentina in tema di consumo di droga dichiara Alessandro Marchetti (Partito Democratic­o) - e la stessa mozione va modificata, perché così com’è la consideria­mo autorefere­nziale visto che i risultati dei test non sarebbero stati resi pubblici e dunque non avrebbero avuto alcun ruolo educativo».

La mozione-Berengo, infatti, prevedeva che il risultato dei test - effettuati, appunto, su base volontaria - fosse appannaggi­o solo del primo cittadino. «Valuteremo come migliorare quel testo - afferma Berengo - e credo che il test volontario possa essere esteso anche a tutti i funzionari del Comune, e non solo i membri del Consiglio comunale».

” Berengo L’assemblea sia di esempio contro l’uso di sostanze stupefacen­ti

” Marchetti Non ha senso che il risultato sia conosciuto soltanto dal sindaco

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