Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«La mia scelta per i bassanesi, ora completiamo il lavoro iniziato»
BASSANO Si presenta sicuro, dietro ai suoi inconfondibili occhiali bianchi quasi fossero la sua coperta di Linus (e non a caso sono nella sua spilletta elettorale), ma certo sa che non sarà facile. Non lo è mai, ma di questi tempi il vento spira forte verso la Lega. Allora lui mette in fila le decisioni prese dall’amministrazione uscente, di cui fa parte in qualità di assessore alla Sicurezza, e incalza con ciò che resta da fare o da completare. Forte soprattutto del suo essere di «centro». Angelo Vernillo, 45 anni compiuti il 2 maggio (compleanno festeggiato presentando la candidatura in un affollatissimo Remondini), consulente per i diritti dei minori e tematiche dell’adozione, sposato e padre di due figlie, scende in campo per raccogliere il testimone del sindaco uscente Riccardo Poletto e raduna intorno a sè il centrosinistra che, compatto, lo sostiene: dal Partito Democratico a «Bassano per tutti» alla sua «Bassano passione comune». Perché si è candidato?
«Amo la città e voglio dare continuità a quanto fatto in questi ultimi cinque anni e mettere a frutto l’esperienza maturata in ciò che rimane da fare».
A Bassano ci sono tre candidati sindaci, cinque anni fa erano sette. Il numero di aspiranti primi cittadini è in calo un po’ ovunque. Come mai secondo lei? «Sono le prime vere amministrative con i social dominanti.
Ho sentito e letto tanta cattiveria e aggressività. E non tutti sono disposti ad esporsi. E poi amministrare è sempre più difficile». Il voto alle Europee può influenzare le amministrative?
«Sicuramente l’effetto trascinamento c’è. Ma Bassano più volte ha dimostrato di votare in un modo per il parlamento europeo e in un altro per la città». Quanto peserà l’essere dell’amministrazione uscente?
«Non è mai facile, ma la città oggi è più sicura e il debito è calato e questo ha permesso a scuole, associazioni sportive e al sociale di avere più soldi a disposizione». Parliamo di ciò che va fatto, da dove iniziamo?
«Dalla viabilità».
Come mai dalla viabilità?
«È la più grande opera pubblica su cui concentrare il lavoro futuro. Bisogna risolvere il nodo del traffico, in determinati orari, in alcune aree, come in Salita Brocchi. E poi la rotonda in Ca’ Barancello e viale Parolini. Insisteremo anche con la viabilità dolce. Pensiamo a una “bici-politana” con cinque linee riservate ai ciclisti». Ci sarà la Grande Bassano?
«Sì. Aldilà della formula amministrativa è necessario mettere in comune visioni, modalità e servizi. Come sta avvenendo per la polizia locale e per il turismo con le Terre del Brenta. Serve un tavolo con tutti i 28 sindaci del territorio, le categorie e i sindacati: pubblico e privato vanno
uniti per sociale, trasporti, assistenza agli anziani, sanità». Parliamo del Santa Chiara
«Dobbiamo chiudere con la ditta in liquidazione, i tecnici stanno valutando i lavori realizzati fin qui, poi si dovrà procedere con l’assegnazione dei lavori alla ditta terza classificata al bando di gara del 2011». Bassano non ha un teatro.
«Abbiamo accantonato due milioni per permettere alla prossima amministrazione di ripartire con la trattativa con la proprietà e restituire a Bassano un luogo identitario. Perché l’Astra è nel cuore dei
bassanesi e deve tornare ad essere il teatro dei bassanesi». E i quartieri?
«Vanno coinvolti maggiormente nelle iniziative dell’amministrazione. Penso, ad esempio, al bilancio partecipativo. Andremo a potenziare le convenzioni con i quartieri e vorremmo formare una squadra di pronto intervento che faccia riferimento allo staff del sindaco così da facilitare l’iter burocratico. E useremo anche una app per rendere più semplice il dialogo, si chiama Comuni-chiamo»
La vostra è stata una campagna elettorale con pochi big. Come mai?
«Abbiamo scelto i bassanesi. Anche nella convinzione che le Europee sono una cosa, il territorio un’altra. Abbiamo preferito dialogare con la gente in questa campagna elettorale piena di scorrettezze». Avete già pensato alla prossima giunta comunale?
«Sicuramente terrò conto delle esperienze maturate, ma non ci sono caselle già occupate da nessuno».