Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sensori hi tech per controllare in tempo reale oltre 500 ponti
Ponte sul Rudavoi, Veneto Strade: «Test positivo»
VENEZIA Superata la fase di test, Veneto Strade monterà il sistema di sensori per il monitoraggio h24 con alert in tempo reale su tutti i 550 ponti delle regione.
VENEZIA A novembre scorso lo choc per il crollo del ponte Morandi, a Genova, era ancora dolorosamente intatto. Si scrutavano con occhi diversi i ponti dei tragitti quotidiani, si compilavano in fretta e furia elenchi di ponti e viadotti corredati dal loro «stato di salute». A novembre, Veneto Strade annunciava, con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Elisa De Berti, una sperimentazione decisamente hi-tech: sensori da incollare ai ponti per avere un monitoraggio h24 e, tramite il cloud, i report sarebbero finiti direttamente sui cellulari dei tecnici. Una tecnologia inedita, messa a punto da una start up trevigiana, Diecipoints.
A distanza di altri sei mesi, la fase uno è conclusa e Silvano Vernizzi, ad di Veneto Strade, annuncia che, visti gli esiti positivi, dopo altri sei mesi di ulteriori test si partirà: i sensori che rendono i ponti autosufficienti nel monitorare sé stessi saranno applicati a tutti e 550 i ponti veneti in gestione alla società regionale. Spesa stimata: 7,5 milioni, tempo di realizzazione, da due a tre anni. La prima regione in Italia a farlo «A quel punto chi viaggerà sulle strade venete spiega Vernizzi - avrà la certezza di viaggiare in sicurezza». Si è iniziato dal ponte sul torrente Rudavoi. La scelta è caduta sullo slanciato arco di cemento precompresso per una serie di motivi: «È un ponte molto recente - spiega Vernizzi - costruito nel 2012 e di cui abbiamo tutti i dati di progettazione, cosa che per manufatti più datati non sempre è possibile. Sappiamo, cioè, come si deve comportare il ponte a determinate condizioni di carico, di stress».
Così i quindici sensori - per la precisione, 4 inclinometri, estensimetri, termometri e 3 distanziometri - che hanno il vantaggio di costare poco, di essere facilmente incollabili al ponte e di poter contare su batterie che durano dai 3 ai 4 anni, sono stati messi alla prova. Il confronto, per valutare l’affidabilità del sistema di «Internet of things», è stato con misurazioni manuali, classiche e incontrovertibili. È andata bene, tutti i parametri sono risultati in linea. Si è proceduto, poi, a una prova di carico identica a quella fatta, sette anni fa, per il collaudo statico del nuovo ponte. Otto tir a pieno carico posizionati, due per volta, fino ad arrivare a 386,68 tonnellate. I sensori hanno registrato e trasmesso in tempo reale le inclinazioni, la frequenza di oscillazione, la torsione della struttura. «L’aspetto cruciale - spiega ancora Vernizzi - è che le travi della struttura, dopo essersi abbassate sotto al peso dei transiti, tornino alla posizione iniziale. Questa è la garanzia di una struttura elastica».
Il futuro dei ponti veneti, insomma, si sta giocando all’ombra del passo Tre Croci, sulla regionale 48 di Cortina. Fino ad oggi il protocollo prevedeva controlli a campione, soprattutto sui manufatti ammalorati o, al più, la registrazione dei dati su centraline fisicamente ai piedi del ponte in questione. A un operatore, poi, il compito di recuperare i dati andando sul posto. Il nuovo sistema di sensori collegati al cloud, invece, registra in automatico tutti i parametri ogni 5 minuti e ogni quarto d’ora li carica sul cloud e quindi sui dispositivi anche mobili dei tecnici di Veneto Strade.
In più, il software ha previsto tre livelli di alert. Giallo se la variazione della struttura è entro un centimetro e mezzo e in quel caso si programma un controllo, arancio entro i 3 centimetri di variazione e a quel punto scatta subito la chiusura di una corsia del ponte per alleggerirlo dal carico eccessivo, infine rosso quando le variazioni sono oltre i 5 centimetri e il ponte viene immediatamente chiuso al traffico. E, intanto, proseguono i cantieri sui 20 ponti veneti che necessitano con più urgenza di una manutenzione straordinaria. Obiettivo: finire entro il 2019.