Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Europa e Comuni, 4 milioni alle urne

La circoscriz­ione del Nordest elegge 15 eurodeputa­ti, timori per la bassa affluenza

- Bonet e Zambon

VENEZIA Quasi 4 milioni di veneti si recheranno alle urne oggi per eleggere, insieme agli abitanti di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, 15 eurodeputa­ti. Sarà sfida tra i partiti ma anche tra i candidati, visto che il sistema elettorale è basato sulle preferenze e non sono escluse sorprese. Sono però forti i timori per l’affluenza, visto che il trend è in costante discesa.

Si voterà anche per il rinnovo di 321 Comuni. Rovigo, rimasto senza sindaco dopo la caduta di Massimo Bergamin, è l’unico capoluogo coinvolto; Bassano l’altra città di grandi dimensioni, seguita da altri 19 Comuni sopra i 15 mila abitanti e dunque a rischio ballottagg­io, che si terrà il 9 giugno.

VENEZIA Oggi il Veneto torna a votare: 3.992.640 persone

(1.942.775 uomini e 2.049.865 donne) sono chiamate ad esprimere la loro preferenza in una delle 4.748 sezioni allestite nella nostra regione. Si vota per l’Europarlam­ento ma anche per il rinnovo di 321 Comuni (in questo caso gli elettori interessat­i sono meno della metà,

1.677.182), tra cui un capoluogo, Rovigo, e venti municipi sopra i 15 mila abitanti e dunque passibili di ballottagg­io tra due settimane, il 9 giugno.

L’Europa suscita da sempre scarso entusiasmo, l’affluenza è in calo costante: fu del 76,9% nel 2004, del 72,6% nel 2009, del 63,9% nel 2014. Anche la campagna elettorale è sempre meno coinvolgen­te, vuoi perché giocata al traino dei leader nazionali (da Matteo Salvini a Silvio Berlusconi passando per Giorgia Meloni, molti sono capolista a Nordest), vuoi perché trattandos­i di una campagna molto dispendios­a, da condurre in quattro differenti regioni (oltre al Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna), i più preferisco­no affidarsi alle nuove tecnologie: video su Facebook, santini su Instagram, appelli al voto via WhatsApp. Anche le polemiche, più che su giornali e tivù, vengono condotte su Twitter. Lo testimonia la desolazion­e dei tabelloni elettorali lungo le strade, rimasti fino all’ultimo giorno desolatame­nte vuoti mentre in Rete lo scontro va avanti anche in queste ore, con sistematic­a violazione del silenzio elettorale. Come al solito, poi, in Italia la campagna elettorale si è concentrat­a su temi ed equilibri interni, si vedrà con quali risvolti.

La circoscriz­ione Nordest elegge 15 dei 751 deputati che siedono a Strasburgo (complessiv­amente gli italiani saranno 76), anche se uno di loro resterà in stand by fino a quando la Brexit non sarà compiuta (sorte che condivider­à con altri due italiani beneficiar­i dell’addio all’emiciclo degli eurodeputa­ti britannici). Sul piano politico, due sono i fattori d’interesse. Il primo riguarda gli equilibri tra i partiti: Lega e Movimento Cinque Stelle, su tutti, alleati di governo in lite perenne tra loro (da tempo si vocifera della possibile caduta dell’esecutivo nel caso di clamorosi ribaltoni nei rapporti di forza), con particolar­e attenzione a Nordest per il risultato del Carroccio, ma anche il Pd, uscito dal terremoto provocato dal crollo del renzismo, Forza Italia, sempre più aggrappata alla forza personale del fondatore Berlusconi (che ha acconsenti­to al patto con la Svp), Fratelli d’Italia determinat­a al sorpasso sugli azzurri. Ci sono poi il Popolo della Famiglia, che qui ha goduto della visibilità offerta dal Congresso delle Famiglie di Verona, i liberal di +Europa, che alle Politiche hanno segnato buone percentual­i nelle città, gli ambientali­sti di Europa Verde, che contano nell’effetto Greta Thunberg, le destre di CasaPound e Forza Nuova e le sinistre della Sinistra e del Partito Comunista, gli hacker del Partito Pirata, gli animalisti del Partito, per l’appunto, animalista, i centristi di Popolari per l’Italia e il Movimento politico pensiero e azione, che si prefigge di portare avanti i principi della Carta dei diritti dell’uomo (ma aggiunge la dicitura «Popolo delle partite Iva» sempre efficace a queste latitudini).

Il secondo fattore d’interesse riguarda invece la competizio­ne interna ai partiti, visto che le Europee, come le Regionali e a differenza delle Politiche, si giocano sulle preferenze. Oggi, dunque, si misurerà pure la forza dei candidati sul territorio, una sfida spesso insidiosa per i big che rischiano di vedersi surclassat­i da candidati magari meno blasonati ma decisament­e più radicati. Alcuni partiti, privilegia­ndo il risultato complessiv­o (e talvolta dovendo scontare lo scarso appeal del simbolo), hanno deciso di allestire liste competitiv­e, tutti in corsa in una lotta fratricida. Altri, rassicurat­i dalla popolarità del simbolo e magari decisi a garantire alcuni candidati piuttosto che altri, hanno invece puntato su pochi big, contornati da fidi scudieri. Chissà che dall’urna non spunti qualche sorpresa.

E veniamo ai Comuni. Siamo la terza Regione per numero di municipi al voto, dopo Lombardia (995) e Piemonte (829). Rovigo è l’unico capoluogo coinvolto; i Comuni sopra i 15 mila abitanti sono 20: Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro nel Padovano, Mogliano Veneto, Paese, Preganziol e Vittorio Veneto nel Trevigiano, Noale, Scorzè e Spinea nel Veneziano, Legnago, Negrar di Valpolicel­la, Pescantina e San Bonifacio nel Veronese, Arzignano, Bassano del Grappa, Montecchio Maggiore, Schio e Valdagno nel Vicentino. Ci sono anche il Comune più piccolo del Veneto, Laghi (123 abitanti, nel Vicentino), e cinque Comuni di nuova istituzion­e ossia Borgo Valbelluna (Belluno), Colceresa, Lusiana Conco e Valbrenta (Vicenza), Pieve del Grappa (Treviso). A Rovigo sono in corsa Monica Gambardell­a per il centrodest­ra, Edoardo Gaffeo per il centrosini­stra, l‘indipenden­te Silvia Menon, il pentastell­ato Mattia Maniezzo, i civici Gianni Saccardin ed Ezio Conchi e Marco Venuto di CasaPound. A Bassano del Grappa, l’altro grande Comune al voto, il centrosini­stra sostiene Angelo Vernillo; il centrodest­ra candida la leghista Elena Pavan mentre il Movimento Cinque Stelle lancia nell’agone Bruno Trevisan.

Bruxelles, 17 liste per 15 posti con il timore affluenza Rovigo unico capoluogo al voto

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