Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
PERCHÉ VOTARE
«Èstata la peggiore campagna elettorale di sempre». Da che ho memoria, almeno. Questa frase mi sembra perfettamente descrittiva di quanto è successo in queste settimane. Salvo che, riflettendoci, mi è venuto in mente di averla già pensata, e forse anche già scritta, la scorsa campagna elettorale. E rischio di pensarla, e scriverla, la prossima.
Trovo, qui, un segno dei tempi: esplicativo di una tendenza lunga. Che potremmo definire così: decadenza tendenziale della qualità della democrazia. E quindi sua perdita di significato. Più forte anche, come segnale, più decisivo ed incisivo, del calo nel numero di votanti, che pure è già, e già da tempo anch’esso, un campanello d’allarme invano suonato da percentuali sempre più ampie di elettori potenziali, non motivati ad essere elettori fattuali.
Non solo – come sempre in Italia – pur essendo elezioni europee, di tutto si è parlato fuorché di Europa. Non solo la qualità dei candidati pare in continuo tracollo: e all’insipienza si assomma in maniera più visibile che mai l’ignoranza – vera, patentata, misurabile, persino ostentata senza vergogna. Non solo, come inevitabile conseguenza, il livello del dibattito si è svilito, e le stesse parole usate si riducono a un repertorio linguistico limitato e primitivo.