Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sale in cima alla chiesa e si lancia da 30 metri
Venezia, il 25enne tedesco si è arrampicato sulla basilica di S. Giovanni e Paolo. Non ha lasciato biglietti
VENEZIA «Si è sentito un forte grido, poi un tonfo». Il primo a uscire è stato un dipendente dell’ospedale, che si trovava in portineria e che appena ha messo piede fuori dalla porta ha capito cos’era accaduto. Davanti a lui ha visto il corpo di un uomo. Ha chiamato subito un medico che ha provato a rianimarlo, ma non c’è stato niente da fare. È di un 25enne di nazionalità tedesca il corpo che è stato trovato ieri mattina poco dopo le 7 davanti alla basilica di San Giovanni e Paolo, nel sestiere di Castello a Venezia. Il giovane avrebbe compiuto un gesto estremo. «Io dovevo ancora arrivare, erano circa le 7,15 – spiega il parroco, Fra Giuseppe -. Il ragazzo ha rotto le reti ed è salito sull’impalcatura della basilica». Sul lato a sud dell’edificio c’è un cantiere che, però, in questo periodo è chiuso e perciò l’impalcatura non sarebbe allarmata. «Circa otto mesi fa erano stati effettuati dei lavori sul tetto – continua il sacerdote -. Poi ci sono stati dei problemi. Perciò saranno avviati presto nuovi lavori, ma non sono ancora iniziati». Il 25enne all’alba era stato visto da un paio di operatori ecologici. I due lo avevano incrociato mentre camminava nei pressi della basilica. Più tardi, il ragazzo ha rotto le reti che proteggono l’impalcatura e si è arrampicato sulla struttura, raggiungendo il punto più alto che è a circa 30 metri di altezza. Una volta raggiunta la cima si è gettato nel vuoto. Un gesto volontario, per gli investigatori, considerando anche che il corpo è stato trovato in una posizione che escluderebbe una caduta accidentale o, ancor peggio, il coinvolgimento di altre persone. L’impatto al suolo, infatti, è stato a circa 5 metri dalla basilica. E quell’urlo prima di cadere? «Sembrava un grido liberatorio», racconta un testimone. Ma sul perché un ragazzo di 25 anni abbia deciso di compiere un gesto così estremo deve ancora essere fatta luce. Il giovane non risultava registrato all’anagrafe dei turisti, e quindi non alloggiava in nessuna struttura ricettiva, almeno non ufficialmente. Potrebbe essere stato ospite da amici o in una struttura abusiva. Fino a ieri pomeriggio, inoltre, non erano stati trovati biglietti o messaggi che giustificassero il gesto estremo.