Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Una Basilica Palladiana monumento nazionale «Ma l’insegna non c’è»
Protesta Vicenza è: «Il riconoscimento è del 2014»
VICENZA «Basilica significa casa regale» scriveva Andrea Palladio nel suo «Terzo libro dell’architettura». Cinque secoli dopo la Basilica si è trasformata in patrimonio Unesco (1994) e si è pure arricchita della denominazione di monumento nazionale
(2014). Peccato però che non ci sia nessuna targa, all’interno o all’esterno dell’edificio, che segnali al turista di essere di fronte a uno dei centinaia di beni storici in Italia insigniti della dicitura di monumento nazionale. «È una vergogna che non sia stata prevista finora, anche perché non si tratta di un progetto faraonico» dichiara il consigliere comunale e provinciale (con delega allo Sviluppo dell’accoglienza turistica), Leonardo De Marzo. È lui, infatti, la persona che da qualche tempo si sta muovendo per sanare la mancanza in termini di promozione turistica. Ed è una mancanza che dura da qualche anno, per la precisione dal 2014: il 5 maggio di cinque anni fa la Basilica divenne, a tutti gli effetti, monumento nazionale. Il riconoscimento arrivò al termine di un iter iniziato nell’estate del 2013, quando cinque parlamentari vicentini (Daniela Sbrollini, Federico Ginato, Filippo Crimì, Alessandra Moretti e Filippo Busin) presentarono una proposta di legge bipartisan per fare dell’edificio palladiano di piazza dei Signori il primo monumento nazionale della città di Vicenza. «La Basilica è il fiore all’occhiello di Vicenza – si legge nel testo della proposta di legge – ma spesso viene ignorata dai viaggiatori che non sono informati sulla sua importanza culturale e storica». Quella richiesta divenne legge un anno dopo, ovvero il 14 aprile
2014, e dal maggio di quello stesso anno la Basilica è monumento nazionale. Ma, appunto, non c’è nulla in città a ricordarlo. E pensare che la richiesta di realizzare una targa arrivò sui tavoli del Comune già negli anni scorsi: «Avevamo chiesto alla precedente amministrazione di sanare questa mancanza – dichiara il direttore del consorzio turistico “Vicenza è”, Vladimiro Riva – ma non c’è stata data risposta. E sinceramente non ne capisco il motivo». Sulla stessa linea De Marzo («Non mi spiego sinceramente perché non ci abbiano pensato prima, è una cosa strana, ma denota una grande mancanza di attenzione su questo fronte»), che ora intende passare dalle parole ai fatti: «Sto lavorando per l’ideazione e la realizzazione di una targa proprio per segnalare il monumento nazionale. Lo stile sarà quello della targa esposta sotto alla bandiera che svetta su piazza dei Signori, di fronte al bar Garibaldi, quindi molto istituzionale ma anche precisa». Nei piani del consigliere provinciale la targa sarà affiancata anche dalla stampa di cartoline e di materiale promozionale, per cui sarebbero stati contattati anche alcuni degli artisti «Illustri» che in queste settimane espongono le proprie opere nel salone della Basilica. Inoltre, dovrà essere definita la posizione («Ne parleremo con il Comune» spiega De Marzo), anche se con tutta probabilità la targa potrà trovare posto all’ingresso del monumento. In ogni caso, le tempistiche prevedono l’arrivo della dicitura non prima dell’estate: «Appena licenzieremo la grafica – sottolinea il consigliere – faremo una gara per la realizzazione della targa, che mi piacerebbe fosse anche sponsorizzata da qualche privato. Poi penso che entro la fine dell’estate, dunque entro settembre, potrà essere posata».
«Sto lavorando per l’ideazione di una targa che vada a sanare questa mancanza»