Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le terre dei giganti invisibili I fumetti silenziosi di Giada
Tonello, 25enne disegnatrice padovana, ha vinto il concorso a Lucca per giovani talenti. La sua graphic novel non ha testi
Una storia onirica e misteriosa, unita ad un segno fortemente grafico che non trova riferimenti diretti nella storia del fumetto. Sono tanti i motivi che rendono sorprendente l’esordio nella Nona Arte di Giada Tonello con la graphic novel Le terre dei giganti invisibili (Edizioni BD). Venticinque anni, padovana, dopo il liceo artistico nella sua città si è diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove sta frequentando il biennio di specializzazione in grafica d’arte. Proprio all’Accademia, mentre seguiva il corso di fumetto tenuto da Matteo Alemanno, ha saputo di un concorso per esordienti, il Lucca Project Contest.
«Il contest si basa sull’approvazione di progetti completi. Erano richieste sei tavole, storia, soggetto e target, seguito da un colloquio – spiega la disegnatrice – ho mandato tutto all’ultimo e alla fine ho vinto la pubblicazione del futuro volume per la casa editrice BD». Le terre dei giganti invisibili è una graphic novel di 164 tavole in cui la storia, visionaria ed emozionale, viene narrata senza dialoghi o didascalie, lasciando al disegno tutto quello che c’è da dire. «Per mia formazione, ho sempre ragionato per immagini. Quando mi spiegano un concetto lo traduco immediatamente in metafore visive – spiega Giada Tonello - così quando ho pensato a questa storia ho iniziato a visualizzarla come fosse all’interno di un film o di un sogno, ho messo su carta questi spezzoni fotografici e il testo alla fine risultava superfluo». Il volume si apre e si chiude con l’immagine di una bambina che apre ad un tempo e uno spazio «altro», in una terra mitologica in cui una montagna si risveglia senza capire perché, dovendo affrontare pericoli reali e viaggi interiori per arrivare ad una spiegazione. «È una storia di natura mitologica. Racconta la creazione di un mondo primordiale con entità che abitano le montagne e i fiumi – continua
l’artista - per rendere comprensibile la narrazione ho aggiunto il personaggio della bambina che serve da metro di paragone del tempo».
L’artista ha pescato da un immaginario libero di volumi di mitologia, archeologia e paranormale, amplificato dalle visioni cinematografiche e artistiche, traducendo il tutto in tavole realizzate unicamente a penna con l’aggiunta di tempera bianca per dare spessore agli sfondi. «Per i Musei Civici di Venezia ora sto disegnando delle grande illustrazioni di sottomarini – saluta il talento del fumetto – ma sto lavorando ad una nuova graphic novel, un progetto fotografico poi rielaborato a mano».