Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bizzotto super, exploit Moretti
Sette veneti staccano il biglietto per l’europarlamento Nella Lega l’exploit di Basso, torna il re delle doppiette Terza elezione per la leghista vicentina, la più votata d’Italia dopo Salvini
VENEZIA Donne e vicentine, per l’Europa il binomio funziona a meraviglia. Mara Bizzotto da Bassano del Grappa, ormai veterana delle campagne per Bruxelles (è arrivata alla terza elezione consecutiva), è risultata il candidato leghista più votato in Italia dopo il Capitano Matteo Salvini, con quasi 95 mila preferenze personali; Alessandra Moretti, in eterno movimento tra Bruxelles, Roma e Venezia, riparte per l’Europa dopo avere vinto per un migliaio di voti il derby cittadino con l’ex sindaco Achille Variati ed è l’unica eletta veneta del Pd.
«Questa è la mia più bella rivincita - sono state le prime parole di Alessandra Moretti e con il tempo vi racconterò perché. Grazie alla mia famiglia, che mi ha protetta e sostenuta in anni durissimi. Grazie a chi mi ha votata e anche a chi non l’ha fatto, perché mi darà la possibilità di meritarmi la sua stima e fiducia nei prossimi 5 anni».
Quanto a Mara Bizzotto, quel diluvio di preferenze non può passare inosservato: «Sono una grande soddisfazione - commenta la diretta interessata - ma anche una bella responsabilità: sapere che 95 mila persone hanno scritto il tuo cognome mette quasi paura... Anche perché il voto popolare ci consegna un mandato ben preciso: cambiare da cima a fondo questa Europa e restituirla ai popoli e ai cittadini».
La sfida è di quelle epocali e richiede, per essere realizzata, una mezza rivoluzione: «Noi non saremo maggioranza nel nuovo parlamento europeo sottolinea Bizzotto - ma non lo saranno neppure i soliti Ppe e Pse. Quindi, andremo a vedere chi la penserà come noi sulle questioni di fondo. E se il Ppe, anziché riproporre lo status quo, vorrà provare a cambiare questa Europa insieme a noi, potrà iniziare una nuova fase molto interessante».
Alle due signore faranno compagnia nella trasferta europea altri cinque eurodeputati con radici nel Veneto, quattro sicuri e uno probabilissimo, sapendo che la circoscrizione di Nordest ha eletto in tutto 14 parlamentari, con rappresentanza anche dell’Emilia Romagna, del Friuli e dell’Alto Adige. La più nutrita, manco a dirlo, è la pattuglia leghista: oltre a Lady Preferenza Bizzotto, ci saranno il segretario regionale in carica Toni Da Re, trevigiano (43 mila preferenze, meno della metà di Bizzotto), l’astro nascente Paolo Borchia su sponda veronese (37 mila) e quell’autentica sorpresa dell’urna che risponde al nome di Alessandra Basso, bolognese di residenza - è la tesoriera della Lega emiliana – e trevigiana di nascita, sconosciuta ai più ma protagonista di un exploit elettorale (25 mila e passa preferenze) che, spiegano gli addetti ai lavori, sarebbe frutto della straordinaria fortuna di avere occupato il secondo posto della lista, composta in rigoroso ordine alfabetico, subito sotto Capitan Salvini. Gli altri due eletti per il Carroccio vengono dal Friuli: Elena Lizzi e Marco Dreosto (quest’ultimo subentrerà a Salvini medesimo). L’onda lunga della Lega ha colpito anche nel Lazio, dove è stata eletta Anna Cinzia Bonfrisco, veronese in trasferta.
Quattro eletti porta a Bruxelles il Pd, il primo dei quali è Carlo Calenda, che si è appuntato sul petto la medaglietta simbolica di vincitore morale sulla piazza di Padova, la città dove l’ex ministro, romano, aveva allestito il suo quartier generale: all’ombra del Santo, ha preso più preferenze dello schiacciasassi Salvini («Grande Padova, grazie!», ha twittato, felice, Calenda); dietro di lui e prima di Alessandra Moretti si sono piazzati la candidata forte dell’Emilia, Elisabetta Gualmini, e l’uscente Paolo De Castro.
Il Movimento 5 Stelle, pur in una tornata da tregenda quanto a numeri, rielegge l’ingegnere friulan-veronese Marco Zullo, veneto con militanza pordenonese, che ha superato in preferenze la capolista bolognese Sabrina Pignedoli. Infine, ma soltanto per l’ordine di grandezza del partito di appartenenza, si prepara a tornare in Europa dopo una parentesi in consiglio regionale quell’autentico fenomeno di Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), il campione delle doppiette, che si porta dietro ovunque vada un nutrito pacchetto di voti dei cacciatori praticanti: formalmente l’eletta a Nordest è la leader Giorgia Meloni, capolista in tutte le circoscrizioni, ma è sottinteso che lascerà il seggio all’inossidabile Berlato. Vicentino pure lui.
Mara Bizzotto Sapere che 95 mila persone hanno scritto il tuo nome fa paura