Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Tav agita i Cinque stelle Il Mit: «Si va avanti», per Berti si può migliorare
Il consigliere Berti: «Per noi ci sono ancora margini di miglioramento»
VENEZIA A Tav veneta ormai partita con il placet formale del Mit, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e quello fattivo con la firma dei decreti per gli espropri da parte di Rfi, il M5s veneto non ci sta e lancia un messaggio al titolare del dicastero, il pentastellato Danilo Toninelli. I consiglieri regionali, da Jacopo Berti, storico ufficiale di collegamento con i vertici romani del Movimento, a Manuel Brusco la cui storia di attivista affonda le radici negli agguerriti comitati No Tav del Veronese, fanno presente che di margini per rivedere le modalità di realizzazione dell’alta velocità in regione ci sono. Il ministero, da parte sua, risponde con cortesia ma senza muoversi di un millimetro. «Il Mit è pronto ad ascoltare eventuali proposte migliorative sul progetto attuale, - spiega l’entourage di Toninelli ma l’opera era già contrattualizzata e si sta già intervenendo con i miglioramenti possibili nel quadro contrattuale». Una risposta «cortese» alle rivendicazioni barricadere dei portavoce del Movimento sul territorio ma anche un «no» piuttosto fermo: il quadruplicamento della Brescia-Padova era già contrattualizzato e quanto sarà possibile fare per rispettare le centinaia di prescrizioni ambientali del Cipe soprattutto nel tratto veronese costellato, per dirla con Berti, «da discariche, siti Unesco e vigneti» è già in cantiere. Il Mit ribadisce: «Vigileremo sull’osservanza delle prescrizioni del Cipe, ricordiamo che è stato costituito appositamente l’Osservatorio ambientale». Uno scambio di vedute che, in filigrana, lascia intravedere l’intreccio di due criticità. Da un lato la poltrona sempre più scomoda di Toninelli fortemente criticato dall’ala dei duri e puri dei 5s soprattutto dopo il sì alla Torino-Lione e anche del drappello di pentastellati veneti che non può permettersi una marcia indietro su una delle battaglie-simbolo del Movimento negli ultimi anni, quella sull’alta velocità «padana». Le schede dettagliatissime passate alla recente riunione del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, fotografano una Tav veneta già in corsa con tanto di specifiche sul tracciato anche nei lotti successivi a quello in lavorazione fra Brescia e Verona. Eppure i pentastellati veneti sono certi che i margini tecnici per attutire l’impatto dell’opera e per potenziare il servizio ferroviario per i pendolari ci siano.