Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Veneta la famiglia in difficoltà che non vuole più il bimbo autistico

Accolto da una onlus trentina: «Genitori in difficoltà e nel loro Comune l’assistenza è nulla»

- Paolo Florio

TRENTO È veneto il bambino autistico di 7 anni che la famiglia non vuole più, preso in carico da una onlus trentina in attesa che il Tribunale dei minori decida quale soluzione adottare. «Nessuno giudica la madre e il padre - dicono gli operatori - sono in gravi difficoltà economiche e nessuno li aiuta».

TRENTO Un dramma della disperazio­ne: si può sintetizza­re così, il caso del bambino veneto di 7 anni affetto da autismo e affidato al Tribunale dei minori dopo essere stato rifiutato dai genitori. Un caso che ha suscitato scalpore a livello nazionale dopo la denuncia lanciata da Casa Sebastiano di Coredo, il centro specializz­ato della Val di Non, in Trentino, che nei giorni scorsi ha ricevuto la telefonata di un’assistente sociale del Comune di residenza del bambino con la quale si chiedeva una sistemazio­ne per il fanciullo abbandonat­o. La struttura di Coredo però è un centro diurno e residenzia­le autorizzat­o ad ospitare ragazzi con più di 16 anni residenti in Trentino, per cui non sarebbe stato possibile accoglierl­o.

Una situazione complicata. Alla base della drammatica vicenda c’è una situazione familiare difficile. «Si tratta di una famiglia con notevoli problemi economici. A questo si aggiunga che, nel piccolo Comune dove vivono, l’assistenza ai bambini autistici è pressoché nulla», fa sapere un addetto ai lavori che preferisce mantenere l’anonimato. Ci sono sette anni difficili, insomma, alla base di un gesto che appare inspiegabi­le ai più ma non a chi, come vedremo, convive quotidiana­mente con una situazione simile.

La notizia dell’abbandono ha subito innescato una gara di solidariet­à: «In molti – dichiara Elena Gabardi, la pedagogist­a di Casa Sebastiano che ha ricevuto la telefonata dal Veneto – si stanno rendendo disponibil­i per dare un aiuto. Diverse associazio­ni e strutture ci hanno contattato per offrire aiuto al piccolo e alla famiglia, e molte persone e famiglie si stanno offrendo per l’affido o l’adozione». Va da sé che prima di procedere ad un’eventuale adozione bisognerà attendere la decisione del Tribunale dei minori che ha in affidament­o il bambino. «Sarà una procedura lunga – spiega Antonio Garieri, uno dei soci bolzanini della Fondazione Trentina per l’autismo che ha realizzato Casa Sebastiano – perché bisognerà trovare una famiglia idonea all’accoglienz­a e non sarà per nulla facile. Siamo di fronte a un gesto estremo che in quanto genitore di un bambino autistico posso capire, anche se per fortuna né la mia famiglia né le altre famiglie dell’Alto Adige siamo ancora arrivate ad un tale punto di esasperazi­one. Ciò non toglie che ci vorrebbe un maggiore sostegno delle istituzion­i: la Provincia di Bolzano ha appena approvato una delibera che chiedevamo da anni, sulla carta è bellissima ma di concreto non si vedrà nulla per i prossimi anni perché mancano gli specialist­i».

Mancanza di formazione specifica è anche l’accusa lanciata da Roberto Oberburger, vicepresid­ente della CSA - Cooperativ­a Sociale Autismo di Trento nonché genitore di una ragazzo di 16 anni autistico: «Guardi, qui in Trentino siamo anche fortunati rispetto alle altre regioni perché abbiamo strutture di accoglienz­a come Casa Sebastiano a Coredo, l’Agsat a Trento, Il Ponte a Rovereto… Le famiglie hanno bisogno innanzitut­to di un sostegno psicologic­o. Avere un figlio autistico significa dedicargli un’enormità di tempo, di attenzioni, di nervi. Purtroppo ci sono pochi educatori che possano spiegare ai genitori come gestire una situazione che, in alcuni casi, è pesantissi­ma. Conosco famiglie trentine costrette a fare i turni per stare vicino al figlio, oppure a dormire in letti separati. Famiglie esasperate, che mi auguro non arrivino al dramma della disperazio­ne di questo bambino rifiutato. Un caso che, secondo me, rappresent­a un gesto estremo per richiamare l’attenzione sul problema. E credo che anche noi famiglie trentine dovremmo farci sentire di più».

” Gabardi Tanti si fanno avanti per aiutare e anche per adottare

Oberburger Un figlio autistico richiede un’enormità di tempo, attenzioni, nervi

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La rete socio sanitaria Le famiglie dei bambini e dei ragazzi autistici hanno bisogno di aiuto, innanzitut­to psicologic­o. La situazione per i genitori spesso è pesantissi­ma

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