Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Scuola, «fuori» 16 bimbi non vaccinati

Il Comune di Vicenza cancella l’iscrizione in nidi e materne dei piccoli non in regola

- Collicelli

VICENZA I tempi sono scaduti, la legge è chiara. Palazzo Trissino, così, non ha potuto fare altro che muoversi e cancellare l’iscrizione agli asili nido e alle scuole materne comunali i bambini non vaccinati, o comunque senza un documento che certificas­se la vaccinazio­ne, 16 per la precisione (circa il due per cento dei piccoli iscritti in nidi e materne comunali). Altri otto erano stato ritirati dai genitori quando l’amministra­zione ha chiesto di mettersi in regola.

VICENZA A guardarla in percentual­e, si parla di un numero inferiore al 2 per cento dei bambini iscritti alle scuole materne e ai nidi comunali. Ma si tratta pur sempre di 16 bambini e dunque altrettant­e famiglie, per le quali ieri il Comune ha dovuto ricorrere alle «maniere forti»: una lettera inviata a casa per informare sulla «decadenza dall’iscrizione a scuola» per il prossimo anno scolastico. E così quei 16 bambini (altri potrebbero essercene nelle scuole statali e private), allo stato attuale, non potranno frequentar­e le scuole alle quali pure erano stati iscritti. Alla base di questa decisione c’è il (controvers­o) capitolo delle vaccinazio­ni, ovvero del mancato rispetto del calendario vaccinale da parte di alcuni bambini iscritti nelle scuole della città. «Ci siamo adeguati a quanto dice la legge – dichiara l’assessore all’Istruzione, Cristina Tolio – non possiamo fare altrimenti e non sarebbe nemmeno giusto nei confronti di chi rispetta le regole».

Per capire la situazione bisogna tenere in consideraz­ione alcuni punti: la legge prescrive l’obbligo vaccinale, condizione per potersi iscrivere alle scuole di ogni ordine e grado. Nel percorso della scuola dell’obbligo – ovvero dalle elementari e fino ai 16 anni – il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale comporta solo una multa (salata), mentre per quanto riguarda gli asili nido e la materna – fascia scolastica non obbligator­ia – le vaccinazio­ni sono un requisito alla possibilit­à di iscrizione. Negli ultimi anni la legge ha consentito ai genitori di produrre autocertif­icazioni sul rispetto dell’obbligo vaccinale e persino di poter iscrivere il proprio figlio presentand­o la richiesta per un appuntamen­to all’azienda sanitaria di riferiment­o, proprio per iniziare o completare il percorso dei vaccini. «Ma in questo caso le famiglie alle quali abbiamo comunicato la disdetta dell’iscrizione non hanno prodotto nemmeno questo documento» precisa l’assessore. Lo scorso marzo, infatti, l’Usl 8 Berica ha chiesto al Comune gli elenchi degli iscritti per l’anno scolastico in partenza a settembre al fine di incrociare i dati con quelli relativi ai vaccini eseguiti. Il 4 giugno l’azienda ha inviato al Comune il report, segnalando la presenza di una trentina di bambini «non in regola» sul totale di oltre 1220 iscritti fra materne e nidi. Va detto che quella del «non in regola» è dicitura vaga, perché comprende sia chi non ha eseguito alcun vaccino sia chi non ha completato l’iter obbligator­io e pure chi non lo può completare, magari per problemati­che sanitarie. Dunque si è mosso il Comune, che a quelle stesse famiglie ha chiesto di produrre tutta la documentaz­ione sulla loro situazione vaccinale entro il 10 luglio. Prima di quella data 8 famiglie hanno ritirato il loro figlio dalle scuole materne (6 casi) e dai nidi (2 casi), e mentre alcune famiglie si sono regolarizz­ate effettuand­o i vaccini o prenotando le visite, 16 nuclei non hanno prodotto alcun documento.

Da qui, pertanto, il documento del Comune che estromette dal prossimo anno scolastico 16 bambini, fra cui c’era pure chi entrava in una scuola per la prima volta. «Noi abbiamo messo in campo tutte le azioni possibili per informare e convincere – spiega Tolio – ma evidenteme­nte in questi casi c’è di mezzo un’ideologia. In ogni caso le nostre porte rimangono aperte e se queste famiglie produrrann­o i documenti necessari potranno iscriversi, dove troveranno posto».

” Tolio Ci siamo adeguati a quanto dice la legge, non possiamo fare altrimenti e non sarebbe nemmeno giusto nei confronti di chi rispetta le regole

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