Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Demografia, se si vive fino a cent’anni
Ed una cultura della salute intesa soprattutto come prevenzione. Come si diceva, non solo i centenari sono in crescita, avanguardia di un inedito invecchiamento longevo, ma sempre più si differenziano tra loro. Come dire che ci sono centenari e centenari. Infatti l’allungamento estremo della vita fa si che oltre ai centenari ci siano anche i semisupercentenari (105 anni e più) e i supercentenari (110 e oltre), questi ultimi testimoni viventi della frontiera per molti versi misteriosa della longevità umana.
Il nord del paese è l’area più «affollata» di centenari – tra l’altro in Veneto vive il decano d’Italia, ovvero l’uomo più longevo, che tra un mese celebrerà i 110 anni divenendo così un supercentenario – e ciò fa pensare alla diversa qualità della sanità e della prevenzione che taglia in due l’Italia.
Certamente stiamo parlando di numeri piccoli anche se in crescita, ma estremamente importanti simbolicamente.
Ma sono importanti perché indicano le strade finora mai percorse dell’invecchiamento umano estremo ed anche perché rimandano all’efficienza del welfare sanitario ed assistenziale. Insomma con i centenari bisognerà sempre di più fare i conti: stanno entrando in questi anni nella terza età le generazioni numerose degli anni cinquanta e sessanta, generazioni per le quali si prospetta una longevità sempre maggiore e sempre più «giovanile».
Saranno loro – o almeno una parte crescente di loro – ad avere buone probabilità di essere i centenari di domani.