Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il «doppio stupro» della vittima di Roncato

- Milvana Citter

TREVISO «In quell’aula mi sono sentita violentata di nuovo. Non solo da lui, ma anche da alcuni dei testimoni che con le loro parole mi hanno condannata senza diritto di difesa». A parlare è Alessandra, nome di fantasia della presunta vittima di Filippo Roncato, il 24enne pr di Loreggia (Padova), condannato a una pena di 6 anni di reclusione. Accusato di averla violentata, quando lei aveva appena 15 anni, la notte del 21 agosto 2015, all’interno della Baita al Lago di Castelfran­co Veneto. «Vittima due volte, della violenza ma anche di quella parte di opinione pubblica che non ha avuto alcuna pietà» spiega l’avvocato Marcello Vinci che ha assistito la giovane. E Alessandra di violenze ne ha subite davvero tante. Su quella di Filippo Roncato, dopo la condanna di primo grado si esprimeran­no i giudici d’appello. Ma ci sono anche le altre violenze, quelle che in quattro anni, la ragazza ha subito dentro e fuori l’aula del tribunale, facendo i conti con un trauma che, spiega Vinci: «L’ha segnata per sempre. Perché su di lei si è abbattuto il giudizio della gente. Che è stato impietoso fin dalla denuncia». Sui profili social infatti, amici del 24enne e perfetti sconosciut­i l’hanno insultata e condannata: «Per lei non c’è stato il beneficio del dubbio. È stata massacrata senza pietà – continua -. Mentre per il suo aggressore c’erano solo parole di assoluzion­e e solidariet­à. Un massacro continuato in aula, con alcuni testimoni che hanno cercato di screditarl­a in ogni modo». Dall’amica di Roncato che avrebbe detto che Alessandra era ubriaca, smentita dagli esami tossicolog­ici. Alla foto che, secondo la difesa, avrebbe dovuto ritrarla abbracciat­a a Roncato dopo lo stupro: «Ma nessuno dei testimoni ha riconosciu­to in quella foto l’imputato, se non un ragazzo che ha però ammesso che gli era stato detto in un momento successivo. E per la mia assistita c’è stato un nuovo crollo. Perché ancora una volta, era lei a finire a processo e non chi le ha fatto del male». Una sofferenza che si è fatta ancora più grande, perché il bullismo mediatico è diventato reale: «Alcuni amici dell’imputato l’hanno insultata – continua l’avvocato -. In un’occasione, in treno, l’hanno derisa mimando la scena dello stupro. Quello che questa ragazza ha vissuto è stato difficile da sopportare anche per noi che le eravamo accanto, per l’assenza di umanità che abbiamo percepito dentro quell’aula». Un accaniment­o che, di fatto, non è mai cessato neppure con la notizia della condanna del giovane. Anzi, i commenti su Facebook sono ancora tutti per Roncato. C’è infatti chi si meraviglia: «Bello…ricco … e ha bisogno di violentare una ragazza ???? Mah…», mentre un altro scrive: «Molte ragazze per entrare in un locale e avere drink gratis si concedono, poi si pentono e sono brave a fare le vittime». Anche se è stato giudicato colpevole, la rete lo assolve.

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Condannato Filippo Roncato, 24anni, pr di Loreggia, condannato per stupro

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