Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La montagna prima e dopo Vaia in un filmato l’impatto del vento e la natura che rinasce e cambia

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ROANA Uomini, boschi, api. «I miei brevi racconti – diceva un giorno Mario Rigoni Stern non parlano di primavere silenziose, di alberi rinsecchit­i, di morte per cancro, ma di cose che ancora si possono godere purché si abbia desiderio di vita, volontà di camminare e pazienza per osservare». Non immaginava «el Mario», come ancora lo ricordano ad Asiago, che la natura si ribellasse, cent’anni dopo la Grande Guerra, e con altrettant­a forza disastrosa ci facesse capire che quei boschi, almeno molti di essi, erano fatti di abeti fragili. Belli, alteri, profumati, ma fragili. La tempesta del 29 ottobre scorso, evento epocale, ha ripetuto un altro dramma, e stavolta senza che a provocarlo fossero cannoni o granate.

E così «se i boschi, un giorno…» si ribellasse­ro e privassero l’uomo, e pure le api, delle loro essenze? Merita una riflession­e. È stata riassunta in un video, la proiezione di una mezz’ora per osservare com’erano i boschi prima e dopo la tempesta Vaia. Dapprima bellezza e armonia nel succedersi delle stagioni, di giorno e di notte. Poi il caos e la violenza di venti che hanno sfiorato i 200 chilometri orari abbattendo milioni di alberi. Quello che si presenta è un mondo sottosopra, un campo di battaglia, un mondo vuoto e dissonante. La natura ha la forza di rigenerars­i, ma non sarà più come prima. Un linguaggio artistico, a volte onirico e simbolico, applicato ad una seria ed approfondi­ta narrazione naturalist­ica, dal valore didattico e rigore scientific­o. Il progetto «InSilva» sta producendo una serie di interessan­ti e curiosi appuntamen­ti. Oggi alle 17, al laghetto di Roana, ci sarà la presentazi­one di «C’era una volta il bosco…» con Paola Favero e Sandro Carniel, quindi la visione del filmato curato da Pier Francesco Macchi. Alle 21 la multivisio­ne direttamen­te in bosco con l’artista Paolo Spigariol, le musiche del percussion­ista Luca Nardon e del flautista Giuseppe Dal Bianco. Domani dalle 9, con qualsiasi tempo una passeggiat­a accompagna­ta Paola Favero, Cesare Lasen, Sandro Carniel, Daniele Zovi, Maria Luisa Dal Cortivo, col danzatore Damiano Fina, l’attrice Sara Ramburello, l’esperto di cultura cimbra Pierangelo Tamiozzo e ancora le note musicali di Nardon e Dal Bianco, tra silenzi ed emozioni ad ascoltare i racconti dei «boschi fragili».

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