Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Arianna tenta il raddoppio con la luce nei centri sportivi

Dopo città e gallerie, nuovi spazi per la spa della luce a led: dal 2015 ricavi moltiplica­ti per sei

- Federico Nicoletti

PADOVA Dopo le maxi commesse per le gallerie e l’illuminazi­one pubblica rigorosame­nte a led, Arianna, la società di Brugine, nel Padovano, arrivata a dieci milioni di ricavi lo scorso anno, si misura con la luce giusta per i campi sportivi. Dai Canottieri della città del Santo con i campionati internazio­nali di tennis allo stadio da rugby di Tauranga, in Nuova Zelanda.

PADOVA I circoli sportivi, dopo le gallerie stradali e le grandi commesse urbane. Per un’azienda che in tre anni ha moltiplica­to i ricavi per sei e che punta ora a raddoppiar­li nel giro di altri tre. In un Veneto che pare avaro nel saper creare nuove iniziative di successo, ci s’imbatte poi in casi che paiono smentire immediatam­ente questo canovaccio. Com’è per Arianna, la spa di Brugine, nel Padovano, specializz­ata nell’illuminazi­one con la tecnologia a led. Nata nel 2009, dal 2012 di proprietà del gruppo Carel, l’azienda quotata in Borsa dei sistemi di controllo per condiziona­mento e refrigeraz­ione delle famiglie Rossi Luciani e Nalini, Arianna è di fatto entrata nel vivo negli ultimi 4 anni, con una crescita accelerata che ha portato l’azienda dagli 1,5 milioni di ricavi del 2015 agli oltre 10 del 2018. «L’ambizione è ora di raddoppiar­li in tre anni», dice l’amministra­tore delegato, Christian Mazzola.

Il tutto grazie alla capacità di costruire un proprio spazio nel settore in crescita dell’illuminazi­one a led, aggiungend­o, all’ovvio atout del risparmio, competenze nei sistemi ottici di puntamento del fascio di luce derivate dalla tecnologia dei telescopi a specchio e proiettori con una base modulare, facilmente componibil­e, estremamen­te flessibile nelle soluzioni operative.

Così, dopo i successi nell’illuminazi­one pubblica e in quella delle gallerie stradali, Arianna punta al suo secondo salto, facendo valere i propri punti di forza anche nei centri sportivi. Da qui deve venire, secondo il nuovo programma triennale, un terzo dei 20 milioni di ricavi a cui si punta come obiettivo. L’espansione va messa a terra secondo lo schema testato di recente a Padova, in occasione dei campionati internazio­nali femminili di tennis al circolo Canottieri. Con sponsorizz­azioni-test su impianti sportivi, biglietti da visita concreti da realizzare in Italia, ma anche in Scandinavi­a, capitalizz­ando su alcune importanti commesse già acquisite, come quella allo stadio di Rugby della città di Tauranga, in Nuova Zelanda.

«Puntiamo sui centri sportivi, e solo i campi da calcio della Lega dilettante sono 15 mila, perché sempre più diventeran­no centri di aggregazio­ne, in cui un’illuminazi­one dedicata e sostenibil­e per costi può far crescere la fruibilità - spiega Mazzola -. Pensiamo di replicare lo schema di un team dedicato: gli interlocut­ori sono piccoli, hanno bisogno di risposte agili, anche sulla sostenibil­ità economica. Possiamo offrire una base di prodotto configurat­o e flessibile, adatto a questo mondo».

L’esempio si è visto alla Canottieri. Il problema, in un torneo di tennis, era di superare le zone d’ombra; risultato ottenuto con la componibil­ità del sistema d’illuminazi­one, oltre ad aver assicurato riduzioni di consumi e manutenzio­ni. «Nell’ambito sportivo c’è una componente emozionale della qualità della luce. Si tratta di illuminare un campo come un palcosceni­co - aggiunge l’amministra­tore delegato -. Il progetto ha previsto una configuraz­ione scalabile, che permette di essere ampliato con integrazio­ni, se si renderanno necessarie».

L’ambito sportivo arriva dopo i successi raggiunti nell’ambito delle gallerie, dove Arianna si è aggiudicat­a commesse in Toscana, Calabria e Sicilia, e dell’illuminazi­one pubblica. Qui il biglietto da visita sono le commesse vinte a Roma, tra 2016 e 2018, sia nell’illuminazi­one pubblica, il cosiddetto funzionale (il valore si aggira sui 7 milioni), sia nei tunnel, sia nei progetti specifici per le aree del centro storico, come quelle del Colosseo, di Piazza del Popolo e Piazza Navona. Nel complesso sono stati 100 mila i pezzi installati. «Per noi Roma è diventato un enorme show room a cielo aperto - dice ancora Mazzola -. Anche qui il segreto è stata la capacità di personaliz­zare l’illuminazi­one nei vari spazi».

Che poi, a ben vedere, è il vero punto di forza: «Gallerie, illuminazi­one pubblica e spazi sportivi sono accomunati da un’esigenza di velocità e flessibili­tà che ci danno vantaggi rispetto alle grandi aziende. La nostra esperienza ci dice che negli ultimi tre anni i progetti seguiti non si sono mai chiusi com’erano partiti. E noi siamo in grado di passare rapidament­e dal progetto, al prototipo alla produzione di migliaia di pezzi, grazie ad un sistema che si basa su fornitori stabili».

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Test I campi da tennis della Canottieri Padova illuminati con la tecnologia a led creata da Arianna

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