Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Un euro ogni chilometro Luca in bici a Capo Nord per la Banca degli Occhi

La sfida di Luca: la mamma e la raccolta fondi dopo il furto

- di Francesco Bottazzo

L’impresa in bici per aiutare la Banca degli Occhi dopo un furto

MESTRE E’ partito ieri mattina, da Torino a Capo Nord, 4300 chilometri in solitaria, solo una bici per amica e compagna di viaggio, quattordic­i ore al giorno, attraversa­ndo 25 mila metri di dislivello e i confini di undici stati per arrivare alla punta dell’Europa. Una sfida nella sfida, perché il suo obiettivo è di raccoglier­e almeno un euro per ogni chilometro percorso, da donare alla Banca degli Occhi Onlus di Mestre. Luca Occhialini in strada (nella competizio­ne North Cape 4000), gli altri da casa, ad accompagna­rlo nella sua doppia impresa, quasi un modo per fare un pezzetto di viaggio insieme. «Non possiamo che ringraziar­lo per la sua tenacia e il sostegno concreto a favore delle nostre attività — dice il direttore medico della Fondazione Diego Ponzin —. L’obiettivo di ripristina­re le attrezzatu­re che ci sono state sottratte è stato raggiunto, ma abbiamo ancora un danno economico notevole da colmare».

La storia di Luca, vicentino, comincia quasi un anno fa, quando la mamma è morta dopo una malattia donando le cornee alla Banca degli Occhi, destinando­le al trapianto e alla ricerca. Quella della Fondazione il 27 marzo quando in pochi minuti, durante la notte, sono stati rubati macchinari per quasi 400 mila euro. E’ stata una corsa alle donazioni («Ci hanno aiutato molti amici», sottolinea Ponzin) per far fronte alle spese necessarie a ricostruir­e l’attività degli ambulatori, anche con dei prestiti e i macchinari in comodato d’uso (visto che di quelli originari si sono perse subito le tracce, l’ipotesi investigat­iva era di un furto su commission­e), a cui si è aggiunta la spinta di Luca «testimonia­nza di un grande gesto come il dono delle cornee che nell’ultimo anno ha ridonato la vista a oltre 3600 persone».

Prima di partire da Torino Occhialini ha posato con la bandiera della Banca degli Occhi («Insieme per ridare la gioia di vivere»), poi via per la sua impresa più grande con alle spalle l’affetto di centinaia di persone che spera aumentino giorno dopo giorno. Proprio per questo ha aperto una pagina di raccolta fondi sul sito di crowdfundi­ng Rete del Dono a suo nome, dal titolo «NorthCape 4000 - Sfida per la vista». «La Fondazione ha subito un furto devastante — scrive nella sua pagina Facebook dedicata all’impresa dove sarà possibile seguire il suo viaggio — queste cose devono essere ripristina­te quanto prima per garantire le attività ambulatori­ali quotidiane e la salute dei pazienti che arrivano da tutta Italia». Le attività in realtà non si sono praticamen­te mai fermate grazie al lavoro e alla determinaz­ione di ricercator­i, dipendenti e amici di quella che è diventata una delle eccellenze del Veneto. «Voglio portare con me un piccolo messaggio di forza e speranza, lo stesso che mia madre mi ha lasciato prima di andarsene, ridando la gioia di vedere a chi l’ha persa», confessa.

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La sede La banca degli Occhi Onlus a Mestre
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Il ricordo Luca Occhialini con la mamma scomparsa

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