Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bimbi speciali, primo centro estivo «Così aiutiamo anche i genitori»
Giochi, laboratori e letture con i piccoli autistici (ma non solo): due settimane frutto di collaborazione. Un papà: «Con la giusta preparazione le cose si possono fare»
VICENZA Oltre le barriere, anche d’estate, per dare un sostegno alle fragilità nei mesi in cui rimangono chiuse le porte delle scuole.
È terminato venerdì un centro estivo speciale, «Un ombrello per l’estate»: organizzato dalla cooperativa vicentina Mind the Kids, l’attività era rivolta a bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni con disturbi del neurosviluppo diagnosticati, dall’autismo a patologie più lievi. «È la prima volta che a Vicenza viene attivato un centro estivo di questo tipo. Va incontro ad una esigenza reale dei genitori» spiega la psicologa Monica Rigotti, presidente della cooperativa.
Lettura animata, laboratori di cucina. Percorsi con i colori e con l’acqua, tanti giochi all’aperto con bolle, cerchi e paracadute colorati. Ma anche musicoterapia e «lego therapy». Nelle due settimane di attività i bimbi partecipanti all’iniziativa – che si è svolta in un’area specifica e senza barriere architettoniche del presidio riabilitativo di Villa Maria, a Monticello Conte Otto sono stati coinvolti in giochi e attività ludiche del tutto simili a quelli di un centro estivo «classico». Ma con un’organizzazione più articolata: i bambini con questo tipo di disturbi devono essere seguiti da un operatore o psicologo apposta per loro, analogo all’insegnante di sostegno che hanno durante i mesi di scuola. E questo è spesso (ma dipende anche da caso a caso) il limite che impedisce loro di partecipare ai «normali» centri estivi (24 solo a Vicenza, in queste settimane, con più di seimila iscritti).
«La nostra cooperativa è nata da poco proprio per realizzare progetti come questo. L’attività a Villa Maria guarda all’esigenza dei genitori di questi bambini – spiega Rigotti – ogni piccolo è stato seguito da uno o anche più di un operatore o psicologo, alle attività hanno partecipato dei tirocinanti che ci hanno dato una mano e un ulteriore forte aiuto è arrivato dall’Usl 8, che ha permesso ad alcuni propri operatori specializzati di affiancarci durante le due settimane. Alla prima hanno partecipato 13 bambini, alla seconda 11: da Vicenza ma anche dall’Alto Vicentino. L’anno prossimo speriamo di poter attivare un periodo più lungo». E ogni singola attività ludica, compresi i giochi di gruppo, è stata decisa e organizzata in modo specifico «tenendo conto delle competenze e dei bisogni di ognuno».
Il progetto è stato portato a termine grazie ad alcuni sponsor – da Soroptimist ad aziende come l’altovicentina Zangani, ad associazioni di volontariato, all’Usl 8 Berica e ad Angsa Veneto – con costi per le famiglie pari a più del doppio di quelli di un centro estivo normale, a causa delle esigenze organizzative.
Ma i genitori che hanno partecipato sono entusiasti: «I mesi senza scuola in un certo senso possono destabilizzare i ragazzi con disturbi del neurosviluppo – osserva Andrea Chimetto, medico dell’ospedale San Bortolo e genitore di uno dei bimbi partecipanti - spesso fanno fatica a gestirsi il tempo libero al di fuori di contesti strutturati. E nella mia esperienza, noia e mancanza di stimoli hanno portato a difficoltà nel comportamento, talvolta con la regressione di alcune abilità acquisite in precedenza». Il papà poi conclude: «L’avviamento di un centro estivo dedicato, pur con tutte le difficoltà iniziali, pur per un periodo più limitato rispetto agli intenti iniziali, è stato molto importante. Dimostra che con la giusta preparazione ed esperienza le cose si possono fare».