Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Cgia: «Microimprese, troppe penalizzazioni Manifesto ai parlamentari»
VENEZIA Tantissime, rilevanti per l’occupazione e tutt’altro che residuali. Ma con lo Stato che poco fa per facilitar loro la vita. Sono le microimprese fino a nove addetti secondo gli artigiani di mestre della Cgia, che ha dato ieri i numeri del settore. Così in Veneto appartiene a questa categorie il 95% delle imprese con 703 mila occupati, il 41,5% del totale, il doppio rispetto a quello delle grandi che ne assorbono 337 mila. In termini assoluti svetta Padova con 143.500 addetti, seguita da Verona con 132.430, Vicenza con 124.668 e Treviso con 123.816. Le micro aziende del Veneto, altresì, generano e il 26% del fatturato veneto (75 miliardi su un totale di 290).
Anche per questo la Cgia chiede che s’inizi a legiferare con attenzione rispetto a queste realtà. Cosa che non succede anche negli ultimi provvedimenti, come lo sconto in fattura del «Decreto crescita», rispetto a ecobonus e sismabonus. Altrettanto preoccupanti, per la Cgia, l’introduzione per legge del salario minimo a 9 euro lordi l’ora. «Se questa misura diventasse legge - afferma il segretario Renato Mason - il costo aggiuntivo per le sole imprese artigiane sarebbe di 1,5 miliardi l’anno». Per questo l’Ufficio studi Cgia sta predisponendo un «Manifesto a sostegno del ceto medio produttivo» che, arriverà in autunno a deputati e senatori.