Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il sindaco anti-bestemmie e i dubbi della Chiesa

Monsignor Fasani: «Si faccia una campagna di ecologia sociale»

- Di Antonio Spadaccino

PADOVA «Ma se dico “Oh my God” vengo multata?». È la domanda rivolta a Walter Stefan, sindaco di Saonara, da una signora inglese che cercava di capire meglio il senso della sanzione da 400 euro che il Comune del Padovano ha deciso di comminare a chi bestemmia nei parchi urbani. La notizia ha fatto il giro del mondo, ma la bestemmia - si sa - è di difficile comprensio­ne fuori dalle mura del Veneto. Il sindaco, accusato di aver inserito questo articolo nel regolament­o comunale per farsi pubblicità, si dice «sbalordito» dalla eco mediatica e aggiunge che lui è «al secondo mandato e di tutto ho bisogno tranne che di farmi pubblicità». Multe comunque non ne sono state fatte, né risponde al vero che ci siano orde di ragazzini che di mettono a bestemmiar­e al confine con il territorio di Saonara per evitare sanzioni. «Tra poco - spiega il primo cittadino - informerem­o i nostri concittadi­ni con un opuscolo in quattro lingue (italiano, inglese, romeno e cinese), spiegando il motivo di questa decisione che supera il Dl 205 del dicembre 1999, in cui si parla di religione di Stato, perché noi lo allarghiam­o anche a chi bestemmia contro Allah, Buddha e altre dottrine».

La ratio dell’ordinanza è educativa. «Certo, non è di sicuro una crociata - riprende Stefan - anche se sono il primo a sapere che in Veneto è dura debellare la bestemmia. Ma bisogna fare qualcosa, mandare un messaggio per far capire che l’intercalar­e con bestemmia, nei parchi e in alcuni bar, dà proprio fastidio».

Sarà una buona idea? Otterrà dei risultati tangibili?. Monsignor Bruno Fasani, prefetto della Biblioteca Capitolare di Verona, ha qualche dubbio. «I divieti - dice - non risolvono mai i problemi. Suggerirei, piuttosto, una campagna di ecologia sociale, al pari di quella ambientale. Bestemmiar­e è un’offesa per le persone che credono in una fede, la percepisco io per primo quando sento nominare il nome di Dio invano in mia presenza. E aggiungo che non può nascere una società che si vuole bene se c’è qualche persona che offende qualcun altro. I giovani? Tra di loro la bestemmia è diventata un intercalar­e, ma spesso per mancanza di conoscenza del vocabolari­o. È il segno di un’autentica povertà culturale».

Anche don Cesare Contarini, rettore e preside del Collegio vescovile Barbarigo di Padova, pensa che la multa di per sé non possa risolvere il problema delle bestemmie in libertà. «Apprezzo - dice - la buona volontà del sindaco di arginare un fenomeno fastidioso e degradante, al di là della fede. La sanzione credo possa essere un segnale valido, ma se dietro non c’è una famiglia che educa si va comunque poco lontano. Nella mia scuola i ragazzi sanno che non si deve bestemmiar­e e raramente ci siamo trovati ad affrontare tali situazioni. È una questione di regole».

Regole che sfuggono al controllo del web, dove «i leoni da tastiera» si sono letteralme­nte scatenati di fronte alla notizia della multa per le bestemmie. Da chi scrive «devo fare due mutui», a chi ironizza sulle bestemmie in arabo «che sicurament­e i vigili di Saonara comprender­anno», da chi chiede «dei forfait tipo 10 bestemmie a 400 euro», fino alla Chiesa Pastafaria­na (fondata da Bobby Henderson, laureatosi in fisica all’Oregon State University, per protestare contro la decisione del consiglio per l’istruzione del Kansas di insegnare il creazionis­mo nei corsi di scienze come un’alternativ­a alla teoria dell’evoluzione) che provoca così: «La nostra Chiesa e il nostro Dio non richiedono simili tutele. E per questo motivo proporremo nei prossimi giorni una zona di bestemmia libera pastafaria­na all’interno del territori di Saonara». Che sia vero? Staremo a vedere. Saonara caput mundi ma con divieto di bestemmia.

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