Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il sindaco anti-bestemmie e i dubbi della Chiesa
Monsignor Fasani: «Si faccia una campagna di ecologia sociale»
PADOVA «Ma se dico “Oh my God” vengo multata?». È la domanda rivolta a Walter Stefan, sindaco di Saonara, da una signora inglese che cercava di capire meglio il senso della sanzione da 400 euro che il Comune del Padovano ha deciso di comminare a chi bestemmia nei parchi urbani. La notizia ha fatto il giro del mondo, ma la bestemmia - si sa - è di difficile comprensione fuori dalle mura del Veneto. Il sindaco, accusato di aver inserito questo articolo nel regolamento comunale per farsi pubblicità, si dice «sbalordito» dalla eco mediatica e aggiunge che lui è «al secondo mandato e di tutto ho bisogno tranne che di farmi pubblicità». Multe comunque non ne sono state fatte, né risponde al vero che ci siano orde di ragazzini che di mettono a bestemmiare al confine con il territorio di Saonara per evitare sanzioni. «Tra poco - spiega il primo cittadino - informeremo i nostri concittadini con un opuscolo in quattro lingue (italiano, inglese, romeno e cinese), spiegando il motivo di questa decisione che supera il Dl 205 del dicembre 1999, in cui si parla di religione di Stato, perché noi lo allarghiamo anche a chi bestemmia contro Allah, Buddha e altre dottrine».
La ratio dell’ordinanza è educativa. «Certo, non è di sicuro una crociata - riprende Stefan - anche se sono il primo a sapere che in Veneto è dura debellare la bestemmia. Ma bisogna fare qualcosa, mandare un messaggio per far capire che l’intercalare con bestemmia, nei parchi e in alcuni bar, dà proprio fastidio».
Sarà una buona idea? Otterrà dei risultati tangibili?. Monsignor Bruno Fasani, prefetto della Biblioteca Capitolare di Verona, ha qualche dubbio. «I divieti - dice - non risolvono mai i problemi. Suggerirei, piuttosto, una campagna di ecologia sociale, al pari di quella ambientale. Bestemmiare è un’offesa per le persone che credono in una fede, la percepisco io per primo quando sento nominare il nome di Dio invano in mia presenza. E aggiungo che non può nascere una società che si vuole bene se c’è qualche persona che offende qualcun altro. I giovani? Tra di loro la bestemmia è diventata un intercalare, ma spesso per mancanza di conoscenza del vocabolario. È il segno di un’autentica povertà culturale».
Anche don Cesare Contarini, rettore e preside del Collegio vescovile Barbarigo di Padova, pensa che la multa di per sé non possa risolvere il problema delle bestemmie in libertà. «Apprezzo - dice - la buona volontà del sindaco di arginare un fenomeno fastidioso e degradante, al di là della fede. La sanzione credo possa essere un segnale valido, ma se dietro non c’è una famiglia che educa si va comunque poco lontano. Nella mia scuola i ragazzi sanno che non si deve bestemmiare e raramente ci siamo trovati ad affrontare tali situazioni. È una questione di regole».
Regole che sfuggono al controllo del web, dove «i leoni da tastiera» si sono letteralmente scatenati di fronte alla notizia della multa per le bestemmie. Da chi scrive «devo fare due mutui», a chi ironizza sulle bestemmie in arabo «che sicuramente i vigili di Saonara comprenderanno», da chi chiede «dei forfait tipo 10 bestemmie a 400 euro», fino alla Chiesa Pastafariana (fondata da Bobby Henderson, laureatosi in fisica all’Oregon State University, per protestare contro la decisione del consiglio per l’istruzione del Kansas di insegnare il creazionismo nei corsi di scienze come un’alternativa alla teoria dell’evoluzione) che provoca così: «La nostra Chiesa e il nostro Dio non richiedono simili tutele. E per questo motivo proporremo nei prossimi giorni una zona di bestemmia libera pastafariana all’interno del territori di Saonara». Che sia vero? Staremo a vedere. Saonara caput mundi ma con divieto di bestemmia.