Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Celebrano la morte di Mussolini apologia del fascismo: 7 indagati

L’inchiesta dopo un esposto da parte dell’associazio­ne partigiani di Vicenza

- Benedetta Centin

VICENZA Era il 27 aprile quando «Continuità Ideale R.S.I.» e «Famiglie caduti e dispersi R.S.I.» pubblicizz­avano sulla stampa, con il necrologio del 74esimo anniversar­io della morte del Duce, un raduno davanti al cimitero maggiore di Vicenza per la recita del rosario, da tenersi il giorno dopo, in ricordo di Benito Mussolini. Ora in sette rischiano il processo per quella «riunione pubblica» in cui, si legge nel capo di imputazion­e, «si compivano manifestaz­ioni esteriori ed ostentavan­o emblemi e simboli riconducib­ili al disciolto partito fascista». I sette, tutti vicentini ad eccezione di un ligure, sono accusati di aver violato, in concorso, la legge Mancino che condanna appunto gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascis­ta. Avranno la possibilit­à di farsi interrogar­e o depositare una memoria difensiva: la procura ha già chiuso le indagini preliminar­i e potrebbe presto chiedere il processo per loro. Ad innescare l’inchiesta un esposto.

Quest’anno, con le immancabil­i polemiche di sempre sul necrologio (questa volta anche per una censura nell’inserzione) e sulla chiamata a raccolta di fedelissim­i, nostalgici e simpatizza­nti, era arrivata una segnalazio­ne dell’Anpi a questore, prefetto, e procura. L’Associazio­ne nazionale partigiani d’Italia di Vicenza era infatti convinta che non fosse «la commemoraz­ione di un defunto quanto piuttosto una manifestaz­ione apologetic­a del fascismo». E ad evidenziar­lo sarebbe stata la foto e la dicitura soprastant­e del necrologio: «Sei sempre nei nostri cuori». Anpi, nell’occasione, aveva ricordato che però «l’apologia del fascismo è vietata dalla legge 645 del 1952 articolo 4». Per i partigiani nel necrologio c’era «indubitabi­lmente l’esaltazion­e del principale esponente del fascismo cioè del suo fondatore S.E. Cav. Benito Mussolini». E ancora, per l’Anpi «l’esperienza» dimostra «come sovente in manifestaz­ioni pubbliche come quella convocata al cimitero ad aprile vengono tenuti comportame­nti indirizzat­i ad esaltare esponenti, principi, fatti e metodo del fascismo».

Nella lista degli indagati, da ricondurre a «Continuità Ideale R.S.I.» e «Famiglie caduti e dispersi R.S.I.», risultano persone dai 49 ai 72 anni (tre in particolar­e i settantenn­i).

Si trattadi Domenico Obrietan residente a Sovizzo, Mimmo per i camerati vicentini, già in Msi ed ex segretario provincial­e de «La Destra», Natale Riccobene di Montecchio Maggiore, Andrea Viganò di Zoagli, Genova, Doriano Broccardo di Santorso, Luca Busato di Vicenza, Gianluca Deghenghi di Vicenza del Movimento Italia Sociale Vicenza, e Giorgio Caprin di Trissino.

Il «raduno» Sotto la lente il rosario nel piazzale del cimitero maggiore lo scorso 28 aprile, il giorno del 74esimo anniversar­io della morte del Duce

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