Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

I dipendenti si mettono in gioco: per chi vuole crescere paga l’azienda

Il posto è dinamico: accordo innovativo alla San Marco

- di Gianni Favero

MARCON (VENEZIA) C’è il manager che voleva diventare direttore commercial­e per uno dei marchi del gruppo e ha studiato un anno e mezzo alla Luiss, a spese dell’azienda, nei fine settimana e durante le ferie. Ma ci sono anche gli operai che non hanno mai acceso un pc e che dell’inglese conoscono sì e no dieci parole, i quali, in orario di lavoro, possono frequentar­e corsi di informatic­a e di lingue.

Accade alla San Marco Group di Marcon (Venezia), insegna di primissimo piano nella produzione di pitture e vernici per l’edilizia profession­ale da 85 milioni di fatturato e 200 dipendenti (più 100 in società controllat­e), 40 dei quali entrati l’anno scorso. E accadrà ancora, da oggi in poi, grazie a un’intesa sindacale raggiunta dopo anni di confronti e tarature, che un lavoratore desideroso di passare a un’altra mansione possa ricevere tutta la formazione di cui ha bisogno dentro l’azienda e all’interno del suo turno giornalier­o. Il principio di fondo racconta la vicepresid­ente, Mariluce Geremia - è presto spiegato: quando hai bisogno di una particolar­e figura profession­ale, se la trovi in casa è meglio per tutti.

«Assumere una risorsa esterna implica tempi di apprendime­nto normalment­e piuttosto lunghi – dice – mentre, se investi su qualcuno che già lavora per te da tempo, e magari frequenta abitualmen­te il reparto che interessa potenziare, gran parte della strada è già stata fatta». Naturalmen­te, non tutto è semplice come il modello teorico e non a caso l’accordo ha natura sperimenta­le con verifiche almeno annuali. In primo luogo è necessario che vi sia un’autocandid­atura del collaborat­ore e poi che la sua ambizione incontri il reale fabbisogno di profession­alità dell’azienda. Deciderann­o su questo i responsabi­li delle risorse umane e comunque il punto interrogat­ivo vero, che rappresent­a un po’ la sfida lanciata sia da San Marco sia dalla Femca Cisl (unico sindacato presente con Rsu), è verificare se esista davvero fra i lavoratori la volontà di mettersi in gioco e tentare una crescita profession­ale. Cioè di lasciare la consueta postazione per qualche ora al giorno e andare, con lo spirito dell’allievo, ad affiancare un collega «formatore» dell’area di destinazio­ne, in un percorso che potrebbe durare anche due o tre anni. Questo all’interno di una geografia delle abilità che ha identifica­to 70 figure profession­ali, «in base a parametri oggettivi – precisa ancora Geremia - quali anzianità, competenze, autonomia, leadership. Su questo abbiamo definito e articolato un percorso di crescita interno che si svilupperà attraverso l’impegno di ciascun lavoratore, la formazione e l’acquisizio­ne di esperienza». Senza limiti alle richieste che potranno giungere, almeno per ora. Appunto perché la percezione dell’importanza di imparare qualcosa di nuovo non è forse accesa come dovrebbe e il bersaglio che si vuole centrare è appunto quello di risvegliar­la. «Ciò che di bello emerge da questo progetto – fa osservare Alberto Cavallin, di Femca Cisl – è che la formazione non viene più calata dall’alto ma dovrebbe sorgere come stimolo dalla base. Ci aspettiamo siano i lavoratori a proporre le iniziative che preferisco­no o che ritengono più utili, fino al punto di creare sinergie fra i lavoratori stessi».

Da un paio d’anni, del resto, San Marco si è dotata di uno spazio chiamato «Academy», in cui confluisco­no tutte le attività di aggiorname­nto autogestit­e dai dipendenti e utilizzato spesso anche come semplice luogo di ritrovo per attività ricreative nelle pause. Un contesto, osserva ancora Cavallin, in cui potrebbero concretizz­arsi progetti di formazione sostenuti da bandi che la Regione Veneto produce in modo corposo.

Un apprezzame­nto giunge anche da Confindust­ria Venezia attraverso Giancarlo Piva, funzionari­o dell’area sindacale: «Attraverso questo importante lavoro di partecipaz­ione e di evoluzione organizzat­iva – rileva - San Marco si è messa nelle condizioni di affrontare, in una prospettiv­a di forte dinamicità, le sfide e la forte competizio­ne dei mercati».

Geremia Percorsi di crescita definiti secondo parametri oggettivi Il sindacato Cavallin (Cisl): «La formazione non viene più calata dall’alto, tocca ai lavoratori»

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Vernici e per pitture l’edilizia Il quartier generale del Gruppo San Marco, a Marcon nell’entroterra veneziano
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