Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vespa, passione e trofei: i 70 anni del Club italiano
Il Museo Nicolis di Villafranca festeggia i 70 anni del Club. In esposizione anche il primo modello del 1946 e la «125» del 1952 usata in «Vacanze romane»
C’è una cosa che racconta l’Italia meglio della pizza e del mandolino: la Vespa. Un’icona indiscussa, celebrata da oltre 150 film in ogni parte del mondo e che ha reso indelebile il giro a due ruote di Gregory Peck e Audrey Hepburn per le strade di Roma. La passione per lo scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946, diventò culto condiviso a partire dall’ottobre 1949, quando i primi club dedicati al mito a due ruote si riunirono per fondare un’associazione a livello nazionale.
A festeggiare i 70 anni di attività del Vespa Club d’Italia coi suoi 67mila iscritti, ci pensa il Museo Nicolis di Villafranca di Verona, con una mostra intitolata «Vespa Club d’Italia. I grandi Trofei». Nello spazio espositivo di 6mila metri quadri, dove viene abitualmente narrata la storia della tecnologia e del design del ventesimo secolo, a partire da oggi alle 12 e fino al 16 febbraio 2020 ci sarà un’area dedicata ai trofei conquistati dai vespisti nelle attività sociali e turistiche. Tutti provenienti dalla collezione «Vite da Vespa» di Marco Romiti, usciranno per la prima volta al di fuori della loro sede istituzionale per ripercorrere la seconda metà del secolo scorso, dalla beat generation al rock’n’roll.
Oltre ai gonfaloni storici di rappresentanza, verranno esposti il leggendario «Trofeo del Turismo», un pezzo unico, assegnato annualmente dal 1950 al ‘69 al Vespa Club che nel corso dell’anno aveva svolto la maggiore attività turistica, il «Grand Prix d’Excellence» istituito a Parigi nel 1953 durante il secondo congresso del Vespa Club d’Europa, il «Nettuno» di Bologna del 1950 per il primo raduno internazionale organizzato a
Bologna, la «Targa d’Eccellenza» istituita nel 1952 dal Consiglio Nazionale di Vicenza, la «Targa di Bronzo» per lo storico ventennale 1949 – 1969, posta all’Hotel Belmare di Viareggio dove è nato il Vespa Club d’Italia e tanti altri rico
noscimenti, tra cui gioielli simbolici indossati dal primo presidente del Vespa Club d’Italia, Renato Tassinari.
Presenti all’appello anche gli esemplari di Vespa che hanno scandito gli anni come i gol ai mondiali: ci sarà la primissima Vespa 98 del 1946, da cui ha preso piede l’avventura dell’imprenditore Enrico Piaggio e dell’ingegnere Corradino D’Ascanio, le Sport «6 giorni» del 1952 e del 1953 dalle memorabili imprese sportive, la 125 del 1952 usata nel già citato film di William Wyler Vacanze Romane e tanti altri memorabili pezzi fino agli anni Settanta. «Per me, il Museo Nicolis è un punto d’arrivo – le parole di Marco Romiti, ex calciatore e collezionista, che ha comprato la prima Vespa della sua collezione nell’82, una delle prime assolute stando al numero di telaio, e che oggi è esposta insieme ad altre pietre miliari di meccanica e “dolce vita” nel Museo Civico di Pollenza (in provincia di Macerata) -. Sono d’accordo con Luciano Nicolis (fondatore del Museo Nicolis e padre dell’attuale presidente Silvia): diceva che noi collezionisti “non siamo i proprietari di tutto questo, ma ne siamo i custodi per il futuro”, perché i cimeli sono piccoli tesori che fanno grande il patrimonio tricolore». Chi arriverà al Museo Nicolis in Vespa o posterà sui social le foto in sella a una Vespa usando l’hastag #vespa70 e #enricopiaggio, usufruirà di un ingresso speciale a 9 euro, anziché 12. Info www.museonicolis.com.