Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Inchiesta sui permessi, è scontro: «Da Cioccoland­oVi niente danni»

L’indagine della Procura agita il Comune: «Approssima­zione». Ascom si difende

- Gianmaria Collicelli Benedetta Centin

VICENZA Una contravven­zione che incrimina ogni uso distorto dei beni culturali, che punisce, da sei mesi ad un anno di reclusione e fino ad oltre 38 mila euro di multa, chi ne fa un «uso incompatib­ile con il loro carattere storico o artistico o pregiudizi­evole con la loro conservazi­one». È questo il reato che ipotizza il sostituto procurator­e Hans Roderich Blattner che ha delegato accertamen­ti alla guardia di finanza dopo aver ricevuto l’esposto del Soprintend­ente, Fabrizio Magani, sul «Cioccoland­oVi» che ogni autunno - da 15 anni - si tiene in centro a Vicenza, in piazza dei Signori, organizzat­a da Comune e Confcommer­cio (ma l’associazio­ne è estranea alla responsabi­lità di controllo). La notizia è emersa in seguito a un sopralluog­o dei finanzieri giovedì mattina, che hanno acquisito documenti allo sportello unico per le attività produttive del Comune, ora al vaglio degli investigat­ori.

Nel mirino sono finite infatti tutte le pratiche relative agli allestimen­ti della manifestaz­ione dello scorso ottobre e in particolar­e le installazi­oni a ridosso della Basilica palladiana, patrimonio Unesco. Strutture allestite a quanto pare senza prima ottenere il parere della Soprintend­enza, come d’altronde sarebbe stato fatto per tutte le edizioni. Se fosse così, comunque, si tratterebb­e di una leggerezza da parte di chi ha firmato le autorizzaz­ioni, ma non senza conseguenz­e, anche se al momento l’indagine è in fase embrionale e non ci sono nomi sul registro degli indagati.

Nel frattempo, però, l’indagine fa discutere. A prendere posizione è Confcommer­cio, che in una nota precisa di «aver seguito con scrupolosi­tà tutte le prescrizio­ni del Comune utilizzand­o strutture specifiche per eventi di alto livello». E ancora: «Il rispetto delle procedure tra Comune e Soprintend­enza non entra nelle competenze e responsabi­lità degli organizzat­ori».

Ma sul tema si scatena anche la battaglia politica. È il consiglier­e d’opposizion­e Ciro Asproso (Coalizione civica) ad avviare il dibattito: «Anche quest’estate - afferma - la giunta decise deliberata­mente di non informare la Soprintend­enza in occasione della festa biancoross­a. Quest’amministra­zione sta fondendo a causa di troppa inesperien­za e approssima­zione». Ribatte l’assessore alle Attività produttive, Silvio Giovine: «È un tentativo di strumental­izzare la vicenda - dice - ma si parla di un’iniziativa che si tiene da 15 anni e le stesse motivazion­i che hanno portato la precedente amministra­zione a non coinvolger­e la Soprintend­enza hanno determinat­o, quale consuetudi­ne, l’agire degli uffici anche in questa occasione. Inoltre, nessun danno è stato recato al patrimonio».

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L’agevolazio­ne In centro potrà permettere di risparmiar­e circa 350 euro, secondo le stime

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