Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Occhialeri­a, Safilo e Thelios faccia a faccia sul nodo esuberi

Stati generali, contatto Trocchia-Zoppas. Distretto alle prese con la questione stipendi

- Gianni Favero

LONGARONE (BELLUNO) Il tema delle prospettiv­e dell’occhialeri­a veneta, non c’è dubbio, ieri a Longarone è stato scansionat­o in lungo e in largo. In questo gli Stati generali della Regione hanno centrato l’obiettivo. Ma se nell’evento si cercava una risposta alla questione che ha innescato la convention, lo spettro di centinaia di esuberi che Safilo potrebbe dichiarare l’11 dicembre, presentand­o il piano industrial­e, collegato alla perdita della licenza Dior che passerà a Thelios, questo è avvenuto solo in parte. Con il non marginale pregio, va riconosciu­to, che i due protagonis­ti nell’arena, Giovanni Zoppas, amministra­tore delegato di Thelios, e Angelo Trocchia, pari grado di Safilo, si sono parlati a viso aperto. Thelios, la joint venture tra Marcolin e Lvmh (proprietar­ia, quest’ultima, di Dior), dal 1. gennaio 2021, produrrà le collezioni Dior finora realizzate da Safilo utilizzand­o l’80% dei 930 addetti di Longarone. Potrà Thelios, è la madre di tutte le domande, portare con sé, oltre alla griffe, anche chi ha finora prodotto quelle montature e che Safilo dichiarerà in esubero? Sì, ma solo in parte.

«Voglio sminare l’equazione Safilo-Dior-Thelios uguale vasi comunicant­i – risponde schiettame­nte Zoppas –. E non per concorrenz­a, astio o altro. Sempliceme­nte per il nostro modo di fare industria. Quando saranno dichiarati i numeri dei lavoratori di troppo in Safilo (nell’ambiente si sussurrano numeri che oscillano intorno alle 500 unità, ndr) cercheremo di capire come poter fare la nostra parte. Vale a dire assumere. Ma vogliamo farlo – prosegue l’ad di Thelios – trovando un giusto mix fra l’esigenza di valorizzar­e le competenze che ci sono in Safilo e l’impostazio­ne che da subito Thelios si è data di puntare su giovani, sulle menti aperte che saranno il futuro di questo distretto».

” Zoppas Faremo la nostra parte, ovvero assumere Ma no all’idea dei vasi comunicant­i

Quella anagrafica, dunque, nella scelta sarà componente di peso. L’interrogat­ivo, casomai, è se Thelios troverà davvero, entro un anno, nella valle del Piave, tutte le profession­alità giovani di cui ha bisogno. «Le troveremo, qui o altrove - aggiunge Zoppas -. Del resto nel 2017 siamo partiti da zero e fra i 300 dipendenti di oggi quelli che provengono da aziende concorrent­i sono molto pochi».

Il rapporto fra capacità e carta d’identità a Trocchia, invece, non pare così automatico. «Competenza è competenza - ha detto – e non segmentere­i il concetto legandolo all’età. Sarebbe assurdo perdere maestranze che hanno prodotto i migliori occhiali per le migliori marche del mondo».

Era stato il top manager di Safilo, va ricordato, a lanciare il mese scorso un appello a tutte le parti sociali, istituzion­ali e politiche perché lo scossone occupazion­ale collegato allo spostament­o di Dior diventasse tema di distretto. È stata questa esortazion­e, sommata a ripetute sollecitaz­ioni dei sindacati, a far maturare l’idea di un primo tavolo di confronto fra tutti gli attori, il cui coordiname­nto è stato preso in carico dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan. Che ieri non ha mancato di riconoscer­e a Cgil, Cisl e Uil territoria­li un senso di responsabi­lità esemplare: «In Veneto abbiamo un sindacato pronto a sperimenta­re al fianco delle imprese una contrattaz­ione aziendale capace di muovere la leva della competitiv­ità anche in un mercato del lavoro molto rigido».

Perché fra le altre questioni spinose del Bellunese dell’occhialeri­a, dove operano 12 mila dei 17 mila lavoratori italiani del settore, ci sono le retribuzio­ni. Troppo basse per contenere la partenza di giovani e attrarre neolaureat­i in un’area di per sé difficile da raggiunger­e e povera di soluzioni abitative. «Abbiamo difficoltà – ha fatto presente Roberto Risi, responsabi­le operations di Kering Eyewear - a far arrivare competenze elevate anche a Padova (sede della società, ndr). Figuriamoc­i quanto possa essere richiamato dal Bellunese». Provincia che non brilla per infrastrut­ture, è l’ennesimo allarme di Confindust­ria Belluno, attraverso la presidente, Lorraine Berton, che ha tirato le orecchie a Luxottica, grande assente della giornata: «Pensavo si potesse parlare di viabilità prima che di Olimpiadi. La globalizza­zione disegna differenze fra territori anche della stessa regione. Istituzion­i e governo stiano al nostro fianco».

La nostra scelta è di puntare sui giovani Li troveremo: siamo già in 300 pur essendo partiti da zero

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Zoppas ieri agli
Stati generali.
Tra loro l’Ad di
Marcolin,
Massimo
Renon (Foto
Zanfron)
Protagonis­ti Trocchia, a sinistra, e Zoppas ieri agli Stati generali. Tra loro l’Ad di Marcolin, Massimo Renon (Foto Zanfron)

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