Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Schenardi, scossa genuina per il Vicenza «Favoriti, ma attenti a Südtirol e Reggio»

Domani al Menti arriva il Ravenna: Di Carlo potrebbe schierare un tridente dietro a Marotta

- Dimitri Canello

Fra presente, passato e futuro. Il Vicenza scruta l’orizzonte, si volta indietro per ricevere la spinta degli ex dei bei tempi andati e pensa al Ravenna, che domani è in arrivo al Menti. Nei giorni scorsi, in occasione dell’iniziativa andata in scena al Teatro Comunale che ha riportato in città gran parte dei protagonis­ti del grande Vicenza di Francesco Guidolin, si è rivisto anche un primattore amatissimo come Marco Schenardi, che attualment­e figura nei quadri tecnici delle giovanili della Ternana.

«È stato un vero piacere tornare a Vicenza – sorride Schenardi – in questa città ho lasciato il cuore e mi piacerebbe, prima o dopo, tornare a viverci. Rivedere tanti vecchi compagni di quel Vicenza è stato bellissimo ed è stato bello riabbracci­are anche Mimmo Di Carlo». Un pensiero Schenardi lo dedica anche a Paolo Bedin: «Se penso che lo conobbi in quel magico Vicenza come addetto stampa – sorride – adesso ne ha fatti di passi in avanti diventando direttore generale... Si vedeva lontano un miglio che aveva lo spessore e le capacità per diventare un grande dirigente. Il fatto che sia cresciuto sotto l’ala protettric­e di Sergio

Gasparin è stata una fortuna per lui, poi ha camminato per le sue gambe ed è un punto di forza di questo club».

Schenardi scherza, a proposito dei suoi vecchi compagni di squadra: «Li ho visti “vecchi” - sorride – quello che è invecchiat­o meglio sono decisament­e io... Scherzi a parte, ho visto bene Davide Belotti. Già era un’armadio quando giocava, con l’età non ha perso nulla, anzi addirittur­a ci ha guadagnato». Un pronostico sul campionato: «Mimmo ha le spalle larghe – evidenzia – il Vicenza è una delle favorite. Rivali? A inizio anno avrei detto la Triestina, ma il 3-0 di domenica li mette fuori gioco. Dico Reggiana e Südtirol». Non c’è il Padova, nelle preferenze di Schenardi: «Diciamo che è una squadra che conosco poco – sogghigna – poi mi sento vicentino e vedo meglio altre squadre...».

Dal passato al presente. Con pillole di formazione anti-Ravenna. Man mano che passano i giorni, si fa largo l’opzione 4-2-3-1, modulo utilizzato nel secondo tempo da Di Carlo nell’amichevole contro il Sarcedo. L’ipotesi alternativ­a alla conferma della formazione che ha travolto la Triestina potrebbe essere un centrocamp­o con Cinelli e Rigoni e un tris dietro l’unica punta Marotta formato da Vandeputte, Giacomelli e da Guerra appena dietro il Diablo. La Curva Sud Vicenza, infine, ha voluto esprimere solidariet­à alla città di Venezia, invitando tutta la tifoseria a sventolare la bandiera del Leone di San Marco, al centro di un caso politico a inizio settimana scoppiato dopo Padova – Südtirol e la decisione del Questore di impedirne l’ingresso all’Euganeo: «Non è nulla di politico come spesso si vuole far passare, perché il gonfalone non appartiene né a partiti, né a movimenti, ma appartiene ai Venti - è stato detto - e noi vogliamo esprimere la nostra vicinanza e la nostra più sincera solidariet­à alla città di Venezia».

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Schenardi, allenatore e grande osservator­e di calcio dopo gli anni d’oro nel Vicenza di Guidolin
Esperienza Marco Schenardi, allenatore e grande osservator­e di calcio dopo gli anni d’oro nel Vicenza di Guidolin

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