Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cadavere di donna ad Albarella, ma non è Samira
Veneziana riconosciuta dai parenti. Si era pensato alla mamma scomparsa da Stanghella
STANGHELLA (PADOVA) Per un giallo che si chiude, un altro mistero resta aperto ed è sempre più ingarbugliato. Domenica pomeriggio nel mare di fronte alla spiaggia di Albarella, in Polesine, una passante ha notato un cadavere. Portata a riva la salma, in avanzato stato di decomposizione, da una prima analisi appartiene a una donna rimasta in acqua almeno un mese, dato che il cadavere è «saponificato» e quindi irriconoscibile.
Gli investigatori hanno ipotizzato subito che si trattasse di Samira El Attar, la signora marocchina di 43 anni che vive col marito Mohamed Barbri e la figlia di 4 anni a Stanghella, in provincia di Padova, e della quale non si hanno più notizie dallo scorso 21 ottobre quando, dopo aver accompagnato la piccola all’asilo, è scomparsa nel nulla. Ieri pomeriggio l’enigma si è risolto con una doccia fredda per gli inquirenti. La donna trovata senza vita ad Albarella sarebbe invece Valentina Trolese, 63 anni di Campolongo Maggiore (Venezia). I familiari, che ne avevano denunciato la sparizione lo scorso 19 ottobre, l’avrebbero riconosciuta da alcuni dettagli, ma lo stato del cadavere impone ulteriori esami (il test del Dna e l’autopsia), necessari a fugare ogni dubbio e ad affermare con certezza assoluta l’identità e che si tratti di un suicidio. Il fatto che il cadavere galleggiasse al largo di Albarella ha fatto ipotizzare che a restituirlo siano state le acque del fiume Adige, il corso che sfocia proprio a pochi chilometri dall’isola artificiale.
Un dettaglio che cozza con le ricerche di Samira, da settimane concentrate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Padova sul Gorzone, il corso d’acqua che attraversa
Stanghella. Nel pomeriggio di ieri era stato allertato anche Mohamed Barbri, il marito di Samira, a cui doveva essere mostrato il cadavere rinvenuto domenica in mare, ma dopo l’identificazione di Valentina Trolese non è più stato necessaria. Per la vicenda di Samira al momento è aperto un fascicolo in Procura a Rovigo per sequestro di persona, senza però indagati.
Gli inquirenti negli ultimi giorni hanno escluso quasi completamente la pista che porta a un allontanamento volontario e sono sempre più orientati all’ipotesi di una morte violenta o di un sequestro.