Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Maltempo, la città pensa a difendersi «Viale Diaz, bacino pronto nel 2021»
L’assessore Ierardi: «Utilizzabile fra 15 mesi». Nel weekend disagi per la chiusura di ponti e sottopassi e qualche danno in provincia. Fino a domani è di nuovo allerta per le piogge
VICENZA Dopo due giorni di maltempo – con una nuova allerta prevista fino al pomeriggio di oggi – si guarda alle opere che possono incrementare la messa in sicurezza del territorio. In particolare ai bacini di laminazione, che da anni ormai sono indicati come la panacea dei mali che possono provocare fenomeni sempre più frequenti di piogge intense e concentrate in poche ore o giorni. Una di queste opere è il bacino di viale Diaz, in via di costruzione: si tratta di una cassa di laminazione da 8 milioni di euro, suddivisa in 5 piccoli micro-bacini che tutti assieme possono arrivare a contenere fino a 1,2 milioni di metri cubi d’acqua, togliendoli al momento di piena del fiume Bacchiglione. Ebbene, l’opera sarà completata fra 15 mesi: «Sarà pronta nel febbraio del
2021 – dichiara l’assessore alla Protezione civile di Vicenza, Mattia Ierardi – e in sostanza nel pieno rispetto della tabella di marcia che ci si era dati all’inizio. Il cantiere ha avuto un piccolo ritardo all’inizio dovuto al fatto che si è deciso di rialzare ulteriormente gli argini a nord, in modo da aumentare ancora la capacità d’invaso». Dunque, nel 2021 Vicenza dovrebbe avere il primo bacino progettato in territorio comunale, anche se nei paesi limitrofi già si è realizzata un’altra opera simile, non ancora collaudata, ovvero la cassa di espansione di Caldogno: un’area a coltivazioni dove poter contenere fino a
3,8 milioni di metri cubi d’acqua, finora non ancora utilizzata. «Il bacino di Caldogno è uno strumento utile ma va utilizzato correttamente – osserva Ierardi – ed è previsto che l’invaso si possa aprire solo con un livello del fiume Bacchiglione oltre i 5,75 metri».
Nel frattempo, dopo un fine settimana di maltempo si guarda anche a un bilancio della situazione d’emergenza che da venerdì ha obbligato in molti a tenere gli occhi incollati ai livelli dei fiumi e a scrutare le previsioni del tempo: la città non ha registrato danni, solo qualche disagio dovuto alla chiusura temporanea del sottopasso di via Colombaretta e del ponte di Debba a
Longare, oltre a qualche infiltrazione in strutture sportive come il palasport di via Goldoni e il Palalaghetto («Ma conosciamo la fragilità di queste strutture» osserva l’assessore ai Lavori pubblici Matteo Celebron). In provincia il maltempo ha provocato qualche frana in particolare a Colceresa, in località Barco, e a Foza, dove un cedimento di 20 metri ha reso necessario l’intervento di squadre di protezione civile e la posa di 500 sacchi per arginare il fronte. «La macchina provinciale dei soccorsi è una supercar – dichiara il consigliere provinciale delegato alla Protezione civile, Massimiliano Dandrea – ma abbiamo constatato che ha bisogno di continue revisioni per poter esprimere tutta la sua potenza. C’è da migliorare sul fronte delle tempestività dei flussi d’informazione, specie per i territori lungo l’asse del fiume Brenta».
Ma l’allerta per le forti piogge rimane: ieri il centro funzionale decentrato della protezione civile regionale ha emanato l’avviso di stato di «preallarme» idraulico e idrogeologico su tutto il Vicentino in vigore fino alle 8 di domani, in seguito al peggioramento delle condizioni meteo con pioggia e temporali previsti per tutta la giornata di oggi. Secondo i dati della Regione, si prevede una piena del Bacchiglione a circa 3 metri attorno alle 12 di oggi, con il superamento del primo livello di soglia anche per il Retrone in città.