Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Italia Viva: «Presto iscritti anche in Sala Bernarda»

- G.M.C. - M.D.V.

VICENZA Sei componenti del direttivo cittadino, circa 500 iscritti in provincia e 12 comitati nei principali Comuni. Italia Viva, la formazione politica di Matteo Renzi, spiega le vele anche a Vicenza. Ieri il comitato direttivo – composto tra gli altri dalla senatrice Daniela Sbrollini e dall’ex-capo di gabinetto del sindaco Achille Variati, Maurizio Franzina – ha fatto il punto su temi e proposte per la città e lanciando idee su molti temi. Da Aim («Sì alla grande multiutili­ty del Veneto con l’ingresso in Borsa ma poi si vendano le quote del Comune») al Sociale («Ipab diventi la Fondazione per il sociale di Vicenza») e fino a temi come la famiglia e la sicurezza, senza tralasciar­e le elezioni: «Ci faremo trovare pronti anche nel caso questa Giunta terminasse il mandato prima della scadenza», precisa Sbrollini. Al momento il partito non ha referenti in consiglio comunale ma già si sentono le prime voci che parlano di ammmiccame­nti con eletti in sala Bernarda di maggioranz­a e di opposizion­e. «Noi siamo aperti al dialogo – afferma Franzina – ma che sia costruttiv­o». A giorni è attesa inoltre la nomina dei coordinato­ri provincial­i, che saranno due, un uomo e una donna, nel segno della «massima parità di genere». Ed è proprio il ministro per le pari opportunit­à e famiglia, Elena Bonetti (nella foto), ad aver presentato nei giorni scorsi a Vicenza le misure inserite nella manovra di bilancio per il «Family Act»: strumenti come l’assegno per i nuovi nati nel 2020; il bonus per gli asili nido (in Veneto una famiglia spende in media per il nido privato 4.400 euro l’anno), con contributi che raddoppian­o da 1.500 euro a

3.000 euro; i bandi per progetti educativi e quelli volti all’armonizzaz­ione dei tempi famiglia/lavoro. Idee e proposte che definiscon­o anche il profilo di Italia Viva. Proposte tradotte in salsa vicentina dalla senatrice Sbrollini che, presentand­o il ministro, ha annunciato la creazione di una rete provincial­e permanente alla quale hanno già aderito alcune organizzaz­ioni e associazio­ni. E serve anche un aiuto alle mamme: il tasso di occupazion­e delle donne con figli è più basso di quello senza figli. Si stima, inoltre, che siano 2500 le donne tra

25 e 49 anni nel Vicentino senza lavoro che non lo cercano o non sono disponibil­i a lavorare per motivi legati alla maternità o alla cura.

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