Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Filobus, il Comune vuole tre linee «Serve una proroga per i fondi»
Al ministero chiesti altri 12 mesi (quindi fine 2021) per i 19 milioni destinati alla città
VICENZA Una via di mezzo tra il filobus vero e proprio, con rete aerea, e autobus elettrici senza fili. Ma soprattutto una proroga al 2021 per l’utilizzo dei fondi stanziati e l’intenzione di portare la nuova infrastruttura di trasporto pubblico sulle tre linee Lam (Linee ad alta mobilità) della città e quindi non solo l’asse estovest.
Sono queste le richieste del Comune al ministero alle Infrastrutture sul progetto del filobus, la scorsa settimana. Nessun incontro o vertice a Roma ma, a quanto pare, tutte comunicazioni avvenute via mail e che dovranno portare, secondo le previsioni dell’amministrazione, a un decreto ministeriale che accoglie le modifiche chieste da Palazzo Trissino.
«Siamo fiduciosi – dichiara il sindaco, Francesco Rucco – anche perché siamo consapevoli dell’importanza di questa infrastruttura per la città».
In sostanza lo scambio epistolare (virtuale) tra Vicenza e Roma arriva dopo le note della primavera scorsa con le richieste di «chiarimenti» sul progetto dal ministero e pure dopo la visita di un mese fa in città da parte del ministro alle Infrastrutture, Paola De Micheli. In quell’occasione il primo cittadino aveva ottenuto rassicurazioni in merito a una possibile proroga della scadenza fissata al 31 dicembre 2020 per l’utilizzo dei 19 milioni di euro che il Governo ha assicurato a Vicenza per acquistare i 16 mezzi del «progetto Filobus» (in aggiunta ai 25 milioni di euro da Rfi per la rete). Ora la richiesta di Comune e del «soggetto attuatore», ovvero Svt (Società vicentina trasporti), di procastinare la scadenza di un anno, cioè a fine 2021, anche a causa dei ritardi accumulati dall’iter della Tav (Treni ad alta velocità) di cui il filobus è opera complementare.
Entro due anni, dunque, andrebbe definito il progetto esecutivo dell’infrastruttura che Vicenza intende mettere in strada ed è qui che entrano in gioco altre novità: la richiesta del Comune al ministero è infatti mirata ad ottenere il benestare per mezzi che gireranno sulle tre principali linee di trasporto cittadine (Lam rossa, blu e verde) e che non siano del tutto privi di fili, come previsto nei mesi scorsi.
L’ipotesi è infatti quella di un sistema «in motion charge» (ovvero la ricarica in movimento) ovvero con la possibilità che autobus elettrici possano correre senza fili per la maggior parte della tratta salvo collegarsi alla rete di fili aerea presente in prossimità delle fermate o dei capolinea, dove i fili consentirebbero la ricarica veloce delle batterie in dotazione. Il modello a cui ispirarsi, in questo caso, è quello della linea tra la città di Cagliari e la spiaggia di Poetto.
Tutto è appeso a un decreto che il ministero dovrebbe ratificare a breve e che dovrà passare all’esame della conferenza Stato-Regioni e in questa partita uno degli interlocutori principali, per Vicenza, rimane il sottosegretario agli Interni (nonché ex-sindaco) Achille Variati.
«Manteniamo un approccio prudente - dichiara il presidente di Svt, Cristiano Eberle – ma siamo anche molto soddisfatti del lavoro svolto finora in tandem con il Comune. La gestione di quella che poteva essere una situazione emergenziale ha imboccato una strada positiva, grazie all’efficienza e all’efficacia di un’azione collegiale».