Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Filobus, il Comune vuole tre linee «Serve una proroga per i fondi»

Al ministero chiesti altri 12 mesi (quindi fine 2021) per i 19 milioni destinati alla città

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Una via di mezzo tra il filobus vero e proprio, con rete aerea, e autobus elettrici senza fili. Ma soprattutt­o una proroga al 2021 per l’utilizzo dei fondi stanziati e l’intenzione di portare la nuova infrastrut­tura di trasporto pubblico sulle tre linee Lam (Linee ad alta mobilità) della città e quindi non solo l’asse estovest.

Sono queste le richieste del Comune al ministero alle Infrastrut­ture sul progetto del filobus, la scorsa settimana. Nessun incontro o vertice a Roma ma, a quanto pare, tutte comunicazi­oni avvenute via mail e che dovranno portare, secondo le previsioni dell’amministra­zione, a un decreto ministeria­le che accoglie le modifiche chieste da Palazzo Trissino.

«Siamo fiduciosi – dichiara il sindaco, Francesco Rucco – anche perché siamo consapevol­i dell’importanza di questa infrastrut­tura per la città».

In sostanza lo scambio epistolare (virtuale) tra Vicenza e Roma arriva dopo le note della primavera scorsa con le richieste di «chiariment­i» sul progetto dal ministero e pure dopo la visita di un mese fa in città da parte del ministro alle Infrastrut­ture, Paola De Micheli. In quell’occasione il primo cittadino aveva ottenuto rassicuraz­ioni in merito a una possibile proroga della scadenza fissata al 31 dicembre 2020 per l’utilizzo dei 19 milioni di euro che il Governo ha assicurato a Vicenza per acquistare i 16 mezzi del «progetto Filobus» (in aggiunta ai 25 milioni di euro da Rfi per la rete). Ora la richiesta di Comune e del «soggetto attuatore», ovvero Svt (Società vicentina trasporti), di procastina­re la scadenza di un anno, cioè a fine 2021, anche a causa dei ritardi accumulati dall’iter della Tav (Treni ad alta velocità) di cui il filobus è opera complement­are.

Entro due anni, dunque, andrebbe definito il progetto esecutivo dell’infrastrut­tura che Vicenza intende mettere in strada ed è qui che entrano in gioco altre novità: la richiesta del Comune al ministero è infatti mirata ad ottenere il benestare per mezzi che gireranno sulle tre principali linee di trasporto cittadine (Lam rossa, blu e verde) e che non siano del tutto privi di fili, come previsto nei mesi scorsi.

L’ipotesi è infatti quella di un sistema «in motion charge» (ovvero la ricarica in movimento) ovvero con la possibilit­à che autobus elettrici possano correre senza fili per la maggior parte della tratta salvo collegarsi alla rete di fili aerea presente in prossimità delle fermate o dei capolinea, dove i fili consentire­bbero la ricarica veloce delle batterie in dotazione. Il modello a cui ispirarsi, in questo caso, è quello della linea tra la città di Cagliari e la spiaggia di Poetto.

Tutto è appeso a un decreto che il ministero dovrebbe ratificare a breve e che dovrà passare all’esame della conferenza Stato-Regioni e in questa partita uno degli interlocut­ori principali, per Vicenza, rimane il sottosegre­tario agli Interni (nonché ex-sindaco) Achille Variati.

«Manteniamo un approccio prudente - dichiara il presidente di Svt, Cristiano Eberle – ma siamo anche molto soddisfatt­i del lavoro svolto finora in tandem con il Comune. La gestione di quella che poteva essere una situazione emergenzia­le ha imboccato una strada positiva, grazie all’efficienza e all’efficacia di un’azione collegiale».

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