Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cancro al seno, centro nuovo e più grande «Così abbatteremo anche le liste d’attesa»
Usl-Regione-Andos inaugurano la Breast unit a Montecchio Maggiore
MONTECCHIO MAGGIORE Il seno, fonte di nutrimento, da proteggere e curare. Così il monitoraggio e l’intervento tempestivo sono il fulcro della nuova unità di Breast Unit di Montecchio Maggiore. Con un investimento da 200mila euro il reparto è stato portato all’ospedale castellano da Arzignano e ampliato: sarà il centro di riferimento per questo tipo di patologie per l’intera Usl 8. È di ieri il taglio del nastro da parte del governatore del Veneto Luca Zaia, con il direttore generale dell’Usl 8 Giovanni Pavesi, l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin e i sindaci dell’Ovest Vicentino. L’attenzione verso le donne che scelgono la prevenzione e quelle che hanno bisogno di cure passa anche attraverso il colore: le tinte delle pareti e degli arredi del centro, infatti, sono tenui per creare un clima distensivo.
«Oggi diamo compiutezza a un progetto partito alcuni anni fa, di concentrare tutta l’attività di Breast Unit in un unico centro all’avanguardia a Montecchio Maggiore – dichiara Pavesi –. Realizziamo circa 600 interventi all’anno». Con l’accentramento a Montecchio Maggiore si creerà un unico percorso per le pazienti affette da carcinoma mammario, consentendo la presa in carico totale e la gestione del caso da parte di un equipe specialistica multidisciplinare. A prendersi cura della paziente, quindi, ci saranno il chirurgo senologo, il radiologo, l’anatomopatologo, l’oncologo, il personale infermieristico e gli altri specialisti coinvolti, a seconda del caso.
«In Veneto le politiche preventive funzionano: circa l’80 per cento delle donne esegue i test, contro la media nazionale del 56 per cento – sottolinea Zaia -. Sono in 294mila a fare gli screening mammari ogni anno, un sistema che permette la sopravvivenza del 95 per cento delle donne ammalate».
Nel nuovo reparto gli spazi per le sale operatorie sono aumentati rispetto a prima, con la previsione che ciò porti ad un assottigliamento delle liste d’attesa.
Il progetto nasce da un percorso istituzionale condiviso tra la Regione e l’Usl 8, con inoltre una donazione di 50mila euro da parte di Andos (Associazione nazionale donne operate al seno). La onlus ha contribuito, in particolare, all’acquisto degli arredi delle stanze (con 14 letti per il ricovero e 5 per il day hospital). «La nostra associazione svolge attività di assistenza, anche psicologica, alle donne con malattie al seno – hanno voluto evidenziare le volontarie di Andos -. Lo sportello è aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì».
L’unificazione dei centri che si occupano dei problemi al seno viene vista con favore anche dall’assessore regionale all Formazione Elena Donazzan, che ha commentato: «La Breast Unit di Montecchio Maggiore è la perfetta sintesi tra innovazione tecnologica e alta specializzazione, tra ambienti confortevoli e grande umanità. Grazie ai professionisti guidati dal primario Graziano Meneghini e alle volontarie di Andos».