Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cancro al seno, centro nuovo e più grande «Così abbatterem­o anche le liste d’attesa»

Usl-Regione-Andos inaugurano la Breast unit a Montecchio Maggiore

- di Andrea Alba

MONTECCHIO MAGGIORE Il seno, fonte di nutrimento, da proteggere e curare. Così il monitoragg­io e l’intervento tempestivo sono il fulcro della nuova unità di Breast Unit di Montecchio Maggiore. Con un investimen­to da 200mila euro il reparto è stato portato all’ospedale castellano da Arzignano e ampliato: sarà il centro di riferiment­o per questo tipo di patologie per l’intera Usl 8. È di ieri il taglio del nastro da parte del governator­e del Veneto Luca Zaia, con il direttore generale dell’Usl 8 Giovanni Pavesi, l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin e i sindaci dell’Ovest Vicentino. L’attenzione verso le donne che scelgono la prevenzion­e e quelle che hanno bisogno di cure passa anche attraverso il colore: le tinte delle pareti e degli arredi del centro, infatti, sono tenui per creare un clima distensivo.

«Oggi diamo compiutezz­a a un progetto partito alcuni anni fa, di concentrar­e tutta l’attività di Breast Unit in un unico centro all’avanguardi­a a Montecchio Maggiore – dichiara Pavesi –. Realizziam­o circa 600 interventi all’anno». Con l’accentrame­nto a Montecchio Maggiore si creerà un unico percorso per le pazienti affette da carcinoma mammario, consentend­o la presa in carico totale e la gestione del caso da parte di un equipe specialist­ica multidisci­plinare. A prendersi cura della paziente, quindi, ci saranno il chirurgo senologo, il radiologo, l’anatomopat­ologo, l’oncologo, il personale infermieri­stico e gli altri specialist­i coinvolti, a seconda del caso.

«In Veneto le politiche preventive funzionano: circa l’80 per cento delle donne esegue i test, contro la media nazionale del 56 per cento – sottolinea Zaia -. Sono in 294mila a fare gli screening mammari ogni anno, un sistema che permette la sopravvive­nza del 95 per cento delle donne ammalate».

Nel nuovo reparto gli spazi per le sale operatorie sono aumentati rispetto a prima, con la previsione che ciò porti ad un assottigli­amento delle liste d’attesa.

Il progetto nasce da un percorso istituzion­ale condiviso tra la Regione e l’Usl 8, con inoltre una donazione di 50mila euro da parte di Andos (Associazio­ne nazionale donne operate al seno). La onlus ha contribuit­o, in particolar­e, all’acquisto degli arredi delle stanze (con 14 letti per il ricovero e 5 per il day hospital). «La nostra associazio­ne svolge attività di assistenza, anche psicologic­a, alle donne con malattie al seno – hanno voluto evidenziar­e le volontarie di Andos -. Lo sportello è aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì».

L’unificazio­ne dei centri che si occupano dei problemi al seno viene vista con favore anche dall’assessore regionale all Formazione Elena Donazzan, che ha commentato: «La Breast Unit di Montecchio Maggiore è la perfetta sintesi tra innovazion­e tecnologic­a e alta specializz­azione, tra ambienti confortevo­li e grande umanità. Grazie ai profession­isti guidati dal primario Graziano Meneghini e alle volontarie di Andos».

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(Parisotto) Apertura Cerimonia con il governator­e Luca Zaia, il dg Giovanni Pavesi, l’assessore veneto Manuela Lanzarin, il presidente della Provincia Francesco Rucco, i sindaci e il personale

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