Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il centrosini­stra all’esule istriana «La sua integrità sia da esempio»

Cittadinan­za onoraria e bagarre politica, l’opposizion­e scrive a Egea Haffner

- Raffaella Forin

BASSANO Sta avendo un’eco nazionale l’intenzione manifestat­a dall’esule istriana Egea Haffner di rifiutare la cittadinan­za onoraria bassanese deliberata dal consiglio comunale assieme a quella per Liliana Segre. «Non voglio essere strumental­izzata dalla politica - ha motivato anche su queste pagine (Corriere del Veneto di domenica 1 dicembre) - La storia della senatrice è diversa dalla mia; le due vicende umane e chi oggi le rappresent­a non vanno messe in contrappos­izione». Al fianco di Haffer si schiera il presidente dell’Unione degli istriani, fiumani e dalmati, Massimilia­no Lacota che, come riporta «TriestePri­ma», osserva: «Ha fatto benissimo ad esprimere la sua indisponib­ilità a ricevere la cittadinan­za onoraria di Bassano del Grappa e con questo lanciando un chiaro messaggio anche ad altri Comuni che sono in procinto, o l’hanno già fatto, di concederle tale onorificen­za, come contraltar­e alla medesima concession­e a favore di Liliana Segre. Le offerte di cittadinan­za onoraria che piovono improvvisa­mente appaiono del tutto strumental­i e non è possibile accettarne la bontà».

Discussa nell’ultima seduta del consiglio comunale, giovedì, la questione delle due onorificen­ze è diventata terreno di scontro politico. Era partita la minoranza con una mozione per il riconoscim­ento a Segre, che poi la maggioranz­a, con un emendament­o, ha esteso anche ad Haffner, ma secondo l’opposizion­e modificand­o il testo iniziale, e per questo ha lasciato l’aula. «Invieremo una lettera ad entrambe spiegando la situazione - fa sapere il consiglier­e di opposizion­e Oscar Mazzocchin, che aveva proposto la cittadinan­za per la senatrice - lasciandol­e libere di decidere se accettarla». Sull’accaduto, il circolo cittadino del Pd ha indirizzat­o una lettera aperta all’ex bambina ritratta con la valigia mentre lascia Pola. «Siamo dispiaciut­i e ci scusiamo perché il suo nome e la storia della sua famiglia sono finiti a sua insaputa nel tritacarne politico cittadino», scrive il segretario Luigi Tasca. Che poi spiega i passaggi della concitata discussion­e in consiglio soffermand­osi sulle «condizioni inaccettab­ili, come i tagli adottati dalla maggioranz­a di termini fondamenta­li, che hanno portato le minoranze ad uscire dall’aula nel momento della votazione». Ricordando la «sanguinosa storia delle foibe, delle stragi compiute dai comunisti titini e dell’esodo e del massacro dei profughi istriani», Tasca aggiunge che «a questo processo storico, come cittadini e come appartenen­ti ad un partito politico non intendiamo sottrarci». La lettera conclude: «Ci auguriamo che la sua rettezza ed onestà intellettu­ale siano d’esempio e facciano comprender­e che le tragedie personali e storiche non sono mai un patrimonio esclusivo di una parte politica ma di chi le ha vissute sulla propria pelle e della nazione che deve capirle e ricordarle. Speriamo di averla a Bassano per cogliere dalla sua voce il dramma della sua famiglia e degli esuli istriani». In un documento congiunto, i consiglier­i di centrosini­stra evidenzian­o che le motivazion­i del rifiuto espresso dalla signora Egea sono «le stesse per cui noi giovedì scorso abbiamo lasciato l’aula». «Dopo aver stravolto la mozione per la senatrice Segre, togliendo inspiegabi­lmente ogni riferiment­o ad odio razziale e razzismo, la maggioranz­a ha voluto unire con una forzatura ideologica due vicende storiche differenti - scrivono - La nostra solidariet­à alla signora Haffner: proporremo alla maggioranz­a di approvare insieme un riconoscim­ento ed un momento specifico a ricordo della tragedia delle foibe. Alla sindaca chiediamo di ritirare la mozione anche per Liliana Segre, che come riscritta dalla maggioranz­a non rende giustizia al significat­o della Shoah».

La lettera e le ragioni «Siamo usciti dall’aula per le stesse ragioni che l’hanno spinta a non accettare la cittadinan­za. La sua e quella di Segre sono storie diverse»

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Rifugiata Egea Haffner viveva a Pola Sopravviss­uta Liliana Segre scampata ai lager
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