Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dorme dall’amico e non si sveglia: morto a 17 anni
San Donà, probabile overdose « da sballo». Nello zainetto aveva psicofarmaci
Ha detto che andava a dormire da un amico e con lui ha passato la serata a San Donà di Piave. All’indomani l’amico non è più riuscito a svegliarlo. Così è morto, a soli 17 anni, un ragazzo nato in Italia da genitori magrebini. Nello zainetto aveva degli psicofarmaci che secondo gli inquirenti potrebbe aver assunto per sballare.
SAN DONA’ DI PIAVE E’ sera, non si sente tanto bene e chiama un amico. Decide di rimanere a dormire da lui, andrà a casa il giorno seguente. Ma l’indomani non si sveglia. L’amico lo chiama e lui non si muove, non respira. È morto.
Sono le 14.30 quando arriva una telefonata al 118, ma è troppo tardi. I medici non possono fare nulla. All’inizio pensano a un malore, ma quando trovano diverse confezioni di psicofarmaci nel suo zaino cambia tutto. Servirà un’autopsia per stabilire le cause del decesso di un ragazzino di appena diciassette anni, trovato morto ieri nel primo pomeriggio all’interno di un appartamento in centro a San Donà di Piave. La prima ipotesi dei carabinieri è che il giovane, nato in Italia da genitori di origine marocchina, sia morto per colpa dell’assunzione di psicofarmaci, forse un’overdose. Per avere la conferma, però, bisognerà attendere l’esito dell’esame autoptico disposto dal magistrato di turno Laura Cameli, che sarà eseguito nei prossimi giorni.
Ieri sera i militari della compagnia di San Donà stavano ancora sentendo il conoscente del 17enne, che ha fornito una prima versione dei fatti sulla quale, però, gli investigatori tengono il massimo riserbo.
Da una prima ricostruzione sembra che il ragazzino, che già in passato avrebbe affrontato alcuni momenti di difficoltà, abbia chiesto ospitalità all’amico lunedì sera. I due si sarebbero incontrati nell’appartamento del conoscente in via Ciceri, nei pressi della centralissima piazza Rizzo. Il 17enne forse non si sentiva del tutto bene e l’amico si è reso disponibile ad ospitarlo. Non è ancora chiaro cosa sia successo durante la serata, se i due ragazzi si siano divertiti insieme, se siano usciti o se siano semplicemente andati a dormire. Certo è che – stando a quanto raccontato dal testimone – ad un certo punto avrebbero deciso di andare a dormire e solo ieri alle 14.30 l’amico della vittima si è accorto che non respirava più. Probabilmente era morto da un po’.
Impossibile stabilire, allo stato, se si sarebbe potuto salvare. Fin da subito i carabinieri hanno escluso un’overdose da droga o un atto violento e con il passare delle ore hanno abbandonato anche l’ipotesi del suicidio.
Gli investigatori, che hanno eseguito un sopralluogo durato l’intero pomeriggio, pensano che il 17enne possa aver assunto degli psicofarmaci non con l’intento di uccidersi, magari semplicemente solo per «sballarsi». Ma, di fatto, ad oggi questa resta solo un’ipotesi avvalorata dalla presenza degli psicofarmaci nello zainetto del giovane. Ieri, in serata, sono stati rintracciati i familiari che potranno aiutare i carabinieri a fare chiarezza.