Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vittima di insulti razzisti, il Peschiera si veste di nero

- Orsato

PESCHIERA (VERONA) Un giocatore dell’Under 17 del Peschiera è stato insultato con frasi razziste nell’ultima gara di campionato. E il Peschiera, domenica, scenderà in campo vestito in nero per solidariet­à verso il suo baby calciatore.

PESCHIERA DEL GARDA (VERONA) Qualcuno avrebbe potuto derubricar­e il tutto a episodio «sgradevole» e prendere le distanze. Non sarà così. Quella «parola con la N», ripetuta più volte, sempre accompagna­ti da affermazio­ni denigrator­ia, non sarà accettata dal Peschiera Calcio. Certo, il commento non è arrivato all’orecchio dell’arbitro e non ha potuto essere sanzionato in nessuna maniera, ma la risposta, unanime, seppur simbolica, ci sarà. Domenica, nella partita contro la Polisporti­va La Vetta di Domegliara, il club gardesano, che milita in seconda categoria, si presenterà con la maglia nera e con una scritta che inneggia a quel giocatore insultato durante la partita della squadra Under 17. Non lo potrà fare in campo, nonostante quella divisa sia destinata a diventare ufficiale a partire dal girone di ritorno, sostituend­o, come seconda maglia, il classico colore granata. Ma lo farà in occasione dell’allenament­o.

«Non possiamo più girarci dall’altra parte quando succedono cose di questo tipo. Le persone vanno rispettate. E ci faremo sentire a fianco del nostro giovane e bravo giocatore». Sono le parole del presidente Umberto Chincarini, che a Peschiera è molto di più di un dirigente sportivo. A lungo sindaco, è stato un esponente storico della Lega (allora Nord), da cui è stato espulso nel 2009. E per il Carroccio è stato anche deputato. «È la prima volta – prosegue – che vengo a conoscenza di un episodio del genere, ma questo non cambia la gravità della situazione».

Per capire cos’era successo occorre tornare indietro di qualche giorno: domenica scorsa il Peschiera era impegnato, fuori casa, in un «derby» con la squadra confinante del Castelnuov­o-Sandrà. Tra gli spettatori, un paio di “supporter” del Castelnuov­o se la prende proprio con quel ragazzo di colore che milita tra i granata. «Quel n… non mi piace per niente» e altri commenti conditi da insulti. Una sorta di «stalking» verbale che è durato per gran parte della partita. «Quindi si può fischiare Balotelli» si sono detti i due, quando al giovane giocatore è stato rimprovera­to un fallo. Un riferiment­o al caso scoppiato meno di un mese fa allo stadio Bentegodi, quando alcuni tifosi dell’Hellas hanno rivolto degli «ululati» all’attaccante del Brescia.

Quelle parole sono arrivate distintame­nte agli orecchi di Irene Zagni, madre del giocatore, accompagna­ta, peraltro, dai due fratelli più piccoli, anche loro di colore. «Commenti che ci hanno fatto male, i miei figli non capivano perché ce l’avessero tanto con loro fratello, e solo per il colore della pelle. Sono stata tentata da dire loro che mi facevano schifo, poi ho deciso di denunciare l’accaduto su internet. Non per vendetta, ma perché davanti all’odio è necessario promuovere una cultura di rispetto«. Zagni, peraltro, risiede a Castelnuov­o, dove è un medico molto conosciuto. «Non posso credere che sia successo nel mio paese: quant’è accaduto ci ha ferito come famiglia». Anche il Castelnuov­o-Sandrà ha preso le distanze, condannand­o i suoi «tifosi». Quanto al giovane giocatore, al Peschiera da tre anni e soprannomi­nato «El Toro» come il suo idolo Lautaro Martinez, avrà un premio: si allenerà con la prima squadra.

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In maglia nera La Prima squadra del Peschiera domenica scenderà in campo con la maglia nera

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